Profumo di mamma: Schiacciata rustica con l'uva                                                          

Schiacciata rustica con l'uva

    
Il periodo è quello giusto.
L'uva è in fase di vendemmia, condizioni meteo permettendo.
In campagna, la vendemmia non c'è, per il semplice fatto che l'uva è solo quella del pergolato sopra il tavolo a cui si pranza d'estate.
Tuttavia, la vite ci regala sempre tanti grappoli di uva fragola (se riescono a resistere alle pallonate dei legumini).
Per questo motivo, da sempre, la schiacciata di uva fatta dalla mamma è una schiacciata di uva fragola (anche se nei ricordi d'infanzia c'è anche la schiacciata della nonna, che invece usava l'uva bianca, proprio come avevo fatto anno scorso).

Quest'anno, complice il fatto di averla rivista in rete qui proprio quando l'uva giaceva in frigo da qualche giorno, ho sperimentato un'altra ricetta. Che regala una schiacciata più alta di quella di uva fragola a cui ero abituata, ma altrettanto buona.
Nella mia variante (perchè le cose non riesco quasi mai a riprodurle senza metterci lo zampino) ho ridotto un po' le dosi, perchè non avevo abbastanza uva e ho reso la schiacciata un po' più rustica, utilizzando una parte di farina di farro.
Non mi ero poi mai cimentata prima nello schiccamento dell'uva fragola, e ora posso capire perchè..
E' un'operazione certosina, che richiede taaanta taaanta pazienza e del tempo.
Ma ha i suoi vantaggi: il morso senza paura (senza sgranocchii e soprattutto senza sputacchini...)
;-)
Schiacciata rustica con uva

Per una teglia formato A4 (20 x 30 circa):

380 gr di uva fragola (al netto dei semini)
100 gr farina di farro
200 gr di farina manitoba
50 gr zucchero + un cucchiaio extra
½ cubetto di lievito di birra (scarso)
1 cucchiaino di malto
170 gr acqua tiepida
olio extravergine d'oliva
un pizzico di sale

Ho sciolto il lievito nell'acqua tiepida insieme al malto, poi l'ho versato in una ciotola in cui avevo messo la farina e il sale. Ho impastato bene e ho lasciato riposare nella ciotola, coperta da pellicola, fino al raddoppio (circa un'ora).
Ho foderato la teglia di carta forno e vi ho adagiato due terzi dell'impasto, steso con il matterello.
Ho coperto con due terzi dell'uva schiccata e snocciolata, con un cucchiaio ho distribuito sopra quasi tutto lo zucchero e un giro d'olio.
Poi ho coperto con l'altro impasto, steso anch'esso con il matterello, ho sigillato bene i bordi con l'impasto della base e ho cosparso la superficie con l'uva rimasta, lo zucchero e qualche altro giro di olio.
Ho lasciato lievitare per un'altra mezz'oretta, poi ho infornato (in forno già caldo) a 180° per una mezz'oretta abbondante (30-40 minuti).

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