Profumo di mamma: C'è aria di festa                                                          

C'è aria di festa

    
A San Daniele del Friuli, l'aria di festa c'è da trenta anni.
A fine giugno si festeggia il prosciutto, quello di San Daniele DOP, che viene fatto stagionare solo su questa collina, accarezzata dai venti marini e da quelli montani.
Aria di festa è una manifestazione che non ha niente a che vedere con una sagra del prosciutto.
Certo, ci sono bancarelle varie, tavolate e panche stile October Fest, ma il cuore di questo splendido paese è animato da tre giorni di eventi, presentazioni, concerti, mostre e laboratori di cucina di alta qualità (alcuni a cura perfino del due stelle michelin Emanuele Scarello, che ho avuto la fortuna di conoscere e assaggiare in due giorni intensi e sorprendenti di tour in Friuli).
La prima fetta di prosciutto, quest'anno, è stata tagliata da Giorgia Surina (tanto bella quanto gentile e disponibile a fare due chiacchiere). Poi la Festa è iniziata ed è stato un susseguirsi di tagli, assaggi, incontri e bevute.
Non sono un'esperta di vini ma confermo che il Friulano (ovvero il tocai, che non si può più chiamare così per una triste vicenda di nomi e omonimie all'interno dell'Unione Europea) mi è piaciuto molto e, circondata da persone molto più esperte di me nel settore, mi è venuta pure la voglia di provare ad affinare il mio naso e palato enoico…

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San Daniele produce prosciutti.
Ho scoperto che qui non ci sono allevamenti: qui arrivano i prosciutti (una volta a settimana, per quasi tutto l'anno) e qui rimangono a stagionare in uno dei 31 prosciuttifici del consorzio, gli unici che garantiscono la qualità dei prosciutti, nel rispetto del disciplinare.
Ho scoperto che il Prosciutto di San Daniele DOP, per esempio, deve essere stagionato per almeno 13 mesi, ma la maggior parte dei produttori arriva addirittura ad aspettare anche 15 o 16 mesi per ottenere il massimo della bontà!
Durante Aria di Festa si possono visitare alcuni prosciuttifici.
Opportunamente travestita come nemmeno un chirurgo in sala operatoria, ho così messo piede dove mai avrei pensato e ho annusato i diversi profumi delle varie fasi della stagionatura.
All'inizio, nonostante le temperature controllate inferiori ai 6 gradi, l'odore è lieve e non particolarmente invitante, ma via via che la stagionatura prosegue, i profumi si cominciano a sentire e a definire, i colori dei prosciutti cambiano e vi avrei voluto far sentire il profumo inebriante dell'ultima sala, quella dell'asciugatoio, dove si è completamente circondati di prosciutti pronti per la  vendita.
Non sarei più uscita di lì!!
Ho scoperto anche che i prosciutti di San Daniele si riconoscono per lo zampino, che non viene tagliato come invece accade per gli altri tipi, e che il marchio indica un numerino (qui il 18) che identifica il prosciuttificio del consorzio da cui è uscita la prelibatezza.

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San Daniele è una sorpresa continua.
Un paesino che riserva panorami e scorci inaspettati e scenografie che Aria di Festa valorizza ancora di più. Quest'anno, poi, che si festeggiavano i 30 anni della manifestazione, è stata installata una bella mostra con le foto storiche del mondo del prosciutto a San Daniele, in cui in immagini in bianco e nero, ci si rende conto come siano cambiati i tempi, ma come il prosciutto sia sempre lo stesso!

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A San Daniele, ho scoperto anche dei tesori nascosti.
Mai avrei pensato di trovare in questo paesino una meravigliosa biblioteca comunale.
La biblioteca Guarneriana che è stata donata da questo signore qua sotto, tal Guarnerio d'Artegna, che più che amante dei libri antichi ne era proprio un maniaco (nel senso buono), come ci ha illustrato il direttore della biblioteca, che ci ha accolti nel prezioso studiolo in legno in modo spiritoso e al tempo stesso molto competente!
Qui sono custoditi 12000 libri antichi, tra cui manoscritti di altissimo valore, con incisioni e miniature perfettamente conservate, che risalgono perfino al Trecento (come una Divina Commedia, con commenti attribuiti allo stesso figlio di Dante)!
Una sorpresa inaspettata e una visita che consiglio davvero di fare, se pensate di fare un salto da queste parti!
E un'altra sorpresa è la piccola chiesa di Sant'Antonio Abate, incastonata tra altri edifici e quasi nascosta alla vista.
Ma se si riesce a scovare, basta varcare la soglia per rimanere a bocca aperta … davanti alla bellissima e immensa parete affrescata in ogni dettaglio!

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In Friuli, non potevamo non visitare anche una cantina.
Questa, in particolare, nata da poco su una collina che è stata disboscata e resa un vitigno, è un mix di modernità, opere d'arte e amore del vino.
Qui i tini, allineati uno accanto all'altro, sono circondati da tele, sculture o opere realizzate da 'amici del posto'. I vini, prodotti da altre vigne più antiche, hanno i sapori della terra friulana. E anche se non si possono più chiamare tocai, sono sempre loro!

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E poi c'è Udine.
A 40 minuti da San Daniele.
Un gioiellino.
Tutti conoscono piazza Libertà, quella con la Loggia del Lionello, che sembra di essere davanti al palazzo ducale di Venezia, quella che dall'altra parte ha la loggia di San Giovanni e il castello, con l'angelo dorato sulla sommità della cupola.
Bella, sicuramente. Come bello il Duomo, il battistero e il caffè storico Contarena.
Ma a me è rimasta nel cuore Piazza San Giacomo, l'antica piazza del mercato. Circondata da porticati su cui si alzano antichi palazzi uno accanto all'altro, con delle terrazze sul tetto che nemmeno te lo immagini che panorama si possa ammirare da lassù.

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E per concludere la visita a San Daniele non poteva mancare un ultimo pranzo (molto meglio di un'ultima cena) con un piatto di prosciutto accompagnato, a piacere, con melone, fichi o stracchino. O tutto quanto insieme, come ha fatto la sottoscritta con la scusa di assaggiare…
E con una crostata di albicocche, tanto buona quanto agognata, che ci avevano appositamente preparato!
D'altronde un po' di forze dovevamo riprenderle, dopo la faticata fatta, nemmeno fossimo stati un team di medici di pronto soccorso appena usciti da un intervento su un prosciutto…
E ora, indovinate un po' … oh quale sarà mai il mio visino? :-D


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