tag:blogger.com,1999:blog-904150565969131952024-03-05T07:13:08.538+01:00Profumo di mammaGaiahttp://www.blogger.com/profile/13789986209698139978noreply@blogger.comBlogger462125tag:blogger.com,1999:blog-90415056596913195.post-49770189948220157822018-01-29T09:00:00.001+01:002018-01-29T09:00:05.141+01:00Chinese takeawayIl modo migliore per affrontare il lunedì è non pensarci.<br />
<br />
E per non pensarci, un'ottima fonte di distrazione è la rubrica del lunedì di <strong>MagAboutFood</strong>, firmato MtChallenge: <a href="https://www.mtchallenge.it/2018/01/29/passiamole-rivista-bbc-good-food-food-to-love-genn-2018/">Passiamole in rivista</a>!<br />
<br />
Oggi vi raccontiamo un po' di ricette tratte dal numero di gennaio di due riviste inglesi: <strong>BBC Good Food</strong> e<strong> Food to Love.</strong><br />
<strong><br />
</strong> <br />
<div style="text-align: center;"><img alt="bannerRiviste29Gen2018" height="558" src="https://farm5.staticflickr.com/4701/39919740262_9bde298150_z.jpg" width="640" /><br />
<br />
</div>Sulla pagina di MagAboutFood troverete un sacco di ricette che abbiamo provato per voi, come questo meraviglioso <b>Maiale agrodolce</b>, rivisitato da John Torode, giudice della nuova serie MasterChef UK, di cui non vi voglio svelare niente..<br />
<br />
Venite a vedere meglio di su <a href="https://www.mtchallenge.it/2018/01/29/passiamole-rivista-bbc-good-food-food-to-love-genn-2018/">MagAboutFood</a>!!<br />
<br />
<div style="text-align: center;"><img alt="Chinese Pork" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4753/39731906501_19b8c05ced_b.jpg" width="600" /></div>Gaiahttp://www.blogger.com/profile/13789986209698139978noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-90415056596913195.post-44074602532532564372018-01-27T09:00:00.000+01:002018-01-27T09:00:00.256+01:00Una crostata agrumata per il Club del 27Gennaio.<br />
Il frutto del mese sono gli agrumi.<br />
Pure al supermercato sotto casa, quest'anno si sono inventati la festa degli agrumi e hanno infilato tra i banchi della frutta un'Ape a tre ruote carica di cassette!!<br />
E visto che oggi siamo il 27, il mitico gruppo di foodblogger dell'omonimo <a href="https://www.mtchallenge.it/">Club</a>, festeggia gli agrumi a modo suo, con una doppia carrellata di ricette a base di arance, pomplemi, lime, limoni e kumquat.<br />
Doppia perchè <a href="https://www.mtchallenge.it/2018/01/27/lady-marmalade-le-marmellate-agrumi-club-del-27/">sulla pagina del Club del 27</a> non troverete solo una ricetta di marmellata agli agrumi, ma per ognuna di esse, anche un'idea per utilizzarla, in un modo più o meno insolito.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<a href="https://www.mtchallenge.it/2018/01/27/lady-marmalade-le-marmellate-agrumi-club-del-27/"><img alt="Club 27 Marmalade" class="aligncenter" height="640" src="https://farm5.staticflickr.com/4660/39808785052_35c4f38658_z.jpg" width="453" /></a><br />
<em>banner a cura di Mai</em></div>
<br />
Ammetto che oggi su queste pagine il km 0 va a farsi benedire.<br />
Ai 1000 km che hanno percorso queste profumatissime arance, che arrivano direttamente da Ribera, dove <a href="https://www.arancemarretta.com/">Saro, Emilio e Fabio le coltivano con amore</a>, si devono aggiungere le altre migliaia di km che hanno percorso in volo i frutti della passione che ho usato.<br />
Non sono tipicamente italiani, in effetti, ma ogni tanto si può fare uno sgarro. E la mia curiosità per questo abbinamento insolito mi ha convinto a fare un'eccezione.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Crostata arancia" class="aligncenter" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4708/39848137832_c1a2d8b70e_b.jpg" width="600" /></div>
<br />
<strong>MARMELLATA DI ARANCIA DOLCE E FRUTTO DELLA PASSIONE</strong><br />
<em> per 3 vasetti da 250 g</em><br />
1 limone e mezzo<br />
2 arance dolci 400 g (ho usato le navel)<br />
1 mela e mezzo 250 g (per me stark)<br />
300 g di frutti della passione<br />
500 g di zucchero<br />
<br />
Tagliate a metà e spremete i limoni, poi versate il succo in una piccola ciotola, aggiungendo i semi e la polpa dallo spremiagrumi. Tritate le bucce di limone e aggiungetele alla ciotola insieme a circa 100 ml di acqua, sufficienti per coprire e mettete da parte.<br />
<br />
Lavate le arance, scartate le estremità e mettete le arance in un tegame medio, coprite con acqua e portate a ebollizione. Coprite e cuocete a fuoco lento per 1 ora e mezzo, o fino a quando non sono morbide se forate con un piccolo coltello affilato.<br />
<br />
Nel frattempo, sbucciate e private del torsolo le mele, tagliatele a pezzi medi e mettetele in una piccola casseruola con 5 cucchiai d'acqua. Cuocete a fuoco lento, parzialmente coperte, per 10-15 minuti, o fino a quando non diventano soffici, mescolando di tanto in tanto e aggiungendo dell'acqua se necessario.<br />
<br />
Mentre le mele cuociono, ricavate il succo dai frutti della passione: tagliate a metà i frutti e setacciate la polpa in una ciotola, massaggiando i semi con la parte posteriore di un cucchiaio nel setaccio per ottenere quanto più succo possibile.<br />
Ricordatevi di raschiare il succo dal fondo del setaccio e buttate via i semi. Dovreste aver ottenuto circa 125 ml di succo di frutto della passione.<br />
<br />
Scolate le arance dal tegame e conservate il liquido di cottura. Quando le arance sono abbastanza fredde da poter essere maneggiate, tagliate ogni quarto in fette da 3-5 mm, scartando eventuali semi. Trasferite le fette e il succo d'arancia in un tegame antiaderente, piuttosto largo.<br />
Scolate il succo con i pezzi di limone in una brocca graduata ed eliminate i pezzetti di limone, i semi e gli altri scarti. Aggiungete il liquido di cottura delle arance per ottenere un totale di 370 ml, poi scartare il resto.<br />
Versate il liquido nel tegame insieme allo zucchero e alle mele cotte e mescolate. Riscaldate la marmellata a fuoco basso, mescolando, per sciogliere lo zucchero. Aggiungete il succo del frutto della passione e portate la marmellata a ebollizione, quindi fate bollire la marmellata per circa un'ora e mezzo, o fino a quando non ha raggiunto il punto desiderato.<br />
Lasciate riposare la marmellata per 15 minuti prima di trasferirla in vasetti sterilizzati caldi. Sigillate, poneteli a testa in giù e lasciate raffreddare.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="crostata con arancia e frutto della passione" class="aligncenter" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4674/26007419178_1f9ac97817_b.jpg" width="600" /></div>
<br />
<strong>Crostata (di Anna del Conte)</strong><br />
250 g di farina 00<br />
100 g di zucchero a velo<br />
scorza grattugiata di metà limone<br />
150 g di burro a temperatura ambiente<br />
1 uovo<br />
1 tuorlo<br />
<br />
Versate la farina in una ciotola (o nell'impastatrice), setacciate lo zucchero a velo e aggiungete anche la scorza grattugiata del limone. Tagliate il burro a tocchetti e intridetelo con le punte delle dita con farina e zucchero, fino ad ottenere delle briciole. Sbattete leggermente l'uovo ed il tuorlo ed aggiungetelo al composto. Inizialmente usate un tagliapasta per amalgamare le uovo, poi impastate a mano il minimo indispensabile per compattare il composto in un panetto. Formate un disco schiacciato, avvolgetelo nella pellicola e tenete in frigo per mezz'ora (o anche tutta la notte). Anna dice che preparando la frolla il giorno prima, il risultato sarà più bricioloso una volta cotto, ma tenetela un po' a temperatura ambiente prima di iniziare a stenderla.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Crostata arancia" class="aligncenter" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4629/39848134942_624f8ccdbc_b.jpg" width="600" /></div>
<br />
<em>per il ripieno</em><br />
100 g di mandorle spellate<br />
1 mela golden<br />
8 cucchiai rasi di marmellata di arance e frutto della passione<br />
scorza grattugiata di metà limone<br />
1 uovo piccolo sbattuto, per spennellare<br />
<br />
Tritate in modo grossolano ed uniforme le mandorle del ripieno. Stendete due terzi della frolla a 4 mm di spessore e adagiatela in una tortiera, eliminando con il matterello la parte in eccesso che esce dai bordi. Distribuite le mandorle.<br />
Grattugiate la mela, scartando buccia e torsolo, mescolatela con la marmellata e la scorza grattugiata del limone. Spandete il composto in modo uniforme sul letto di mandorle e poi spennellate il bordo della crostata con l'uovo sbattuto.<br />
Con la frolla rimanente formate un reticolo oppure una decorazione a vostro piacere, spennellatela con il restante uovo sbattuto. Far riposare di nuovo la torta in frigo per 20 minuti. Riscaldate il forno a 200°C con una teglia all'interno, poi infornate la crostata appoggiandola sulla teglia e cuocetela per 35-40 minuti o fino a che diventa bella dorata.<br />
Lasciatela raffreddare 20 minuti prima di sollevarla dalla tortiera, oppure lasciatela freddare completamente nello stampo se volete servirla fredda.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Crostata arancia" class="aligncenter" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4756/39169722984_8c591d0912_b.jpg" width="600" /></div>
Gaiahttp://www.blogger.com/profile/13789986209698139978noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-90415056596913195.post-20063958667808260852018-01-22T09:00:00.000+01:002018-01-22T10:25:56.340+01:00Un dolce KamikazeSe vi steste chiedendo (notare il Congiuntivo) che fine <strike>ha </strike> abbia fatto la <a href="https://www.mtchallenge.it/2017/11/08/mtc-n-69-la-ricetta-della-sfida/">sfida MTC</a>, ecco pronta la risposta.<br />
E' tornata, dopo un pausa in onore al nostro indimenticabile <a href="http://doctorisinthekitchen.blogspot.it/">DOC</a> e una dovuta al frenetico scorrere del tempo del mese di dicembre.<br />
Come da indicazioni di <a href="http://alterkitchen.it/">Giulia</a>, che aveva meravigliosamente sbaragliato tutti nella sfida dei cannoncini sfogliati con <a href="http://alterkitchen.it/2017/10/18/cannolo-saint-honore/">una ricetta del cuore</a>, questo mese siamo diventate tutte brille.<br />
L'alcool in cucina è il <a href="https://www.mtchallenge.it/2017/11/08/mtc-n-69-la-ricetta-della-sfida/">tema della sfida</a>. <br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<img border="0" data-original-height="367" data-original-width="768" height="152" src="https://www.mtchallenge.it/wp-content/uploads/2017/11/banner_sfidadelmese_69-768x367.jpg" width="320" /></div>
<br />
L'idea è quella di riproporre un cocktail ufficiale in una forma diversa.<br />
I cocktail ufficiali si trovano tutti sul sito dell'<a href="http://iba-world.com/">IBA</a> l'associazione internazionale dei barman ed io, che non sono astemia, ma bevo poco mi sono stordita solo a guardarli.<br />
Come fare a sceglierne uno? <br />
Sono andata ad intuito e l'occhio mi si è fermato su <a href="http://iba-world.com/new-era-drinks/kamikaze-2/">KAMIKAZE</a>. Perchè è esattamente quello che sono in questa tornata del gioco. Un kamikaze che si immola per la causa.<br />
E un po' perché non capendoci un granchè, mi sono buttata e vediamo un po' come va..<br />
In ogni caso, mi son fatta una cultura, che prima non andava oltre al prosecco e un americano.<br />
Ho perfino scoperto che il Triple Sec, che non riuscivo a trovare, è in realtà un distillato prodotto con le scorze di arance ed è comunemente noto come Cointreau, per via dell'azienda più famosa che lo produce!<br />
<br />
Insomma, ma che è sto Kamikaze, direte voi?<br />
Semplicissimo:<br />
Per farlo bastano Vodka, Cointreau e succo di lime. Tutti e tre nella stessa quantità.<br />
Si mescolano e si bevono in un bicchiere ghiacciato.<br />
E' un cocktail di quelli definiti 'new-era' e in effetti ...era. Poi si beve e non ci si ricorda più!<br />
<br />
Per la sfida, l'ho convertito in una panna cotta. L'aromatizzazione al gusto di arancia che dà il cointreau è stata diluita nella base di panna, mentre la nota più alcolica è quella del topping che intrappola vodka e succo di lime in forma solida.<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Panna cotta Kamikaze" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4632/24862227237_a8b0e1bd3d_b.jpg" width="600" /></div>
<br />
<b>Pannacotta Kamikaze</b><br />
<i>per 3 persone</i><br />
<br />
250 ml di panna<br />
40 ml di latte fresco<br />
45 ml di Cointreau<br />
40 g di zucchero<br />
4 g di gelatina in fogli<br />
<br />
<i>per il topping</i><br />
45 ml di vodka<br />
45 ml di succo di lime<br />
15 g di zucchero<br />
1 cucchiaino di agar agar in polvere<br />
<br />
In una ciotola con acqua fredda ammorbidisci i fogli di gelatina.<br />
Nel frattempo, in un pentolino, porta a bollore la panna insieme al latte e lo zucchero. Aggiungi il Cointreau e la gelatina ben strizzata. Mescola il tanto che basta per far sciogliere la gelatina.<br />
Versa nelle coppette e lascia raffreddare, poi conserva in frigorifero per qualche ora.<br />
<br />
Prepara il topping unendo vodka e succo di lime. Aggiungi lo zucchero e mescola bene per scioglierlo.<br />
Versane un paio di cucchiai in un bicchierino e riscaldalo al microonde fin quasi al bollore. Versalo a filo in una tazzina cin cui avrai messo l'agar agar e mescola delicatamente via via che lo versi, in modo tale da sciogliere la polvere e non formare grumi. Poi aggiungilo al resto del liquido e versalo nelle tre coppette di panna cotta. Riponi di nuovo in frigo per qualche ora, in modo che si addensi.<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Panna cotta Kamikaze" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4665/24862225577_aa4d9604aa_b.jpg" width="600" /></div>
<br />
Ehi, <a href="http://doctorisinthekitchen.blogspot.it/">Doc</a>! ...con tutti questi cocktail, noi continuiamo a brindare a te.<br />
Da lassù in alto a sinistra, ci vedi barcollare, vero?Gaiahttp://www.blogger.com/profile/13789986209698139978noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-90415056596913195.post-9872116560987841812018-01-15T09:00:00.000+01:002018-01-15T09:20:17.936+01:00Chut - che? Chutney di mangoAvete visto la novità di casa <a href="https://www.mtchallenge.it/">MTC</a>, la community che ogni mese si sfida su una ricetta da reinventare?<br />
A gennaio è nato <a href="https://www.mtchallenge.it/2018/01/03/mag-about-food-gennaio/">Mag about Food</a>. La rivista che non si era mai vista. :-)<br />
Ogni giorno, sul sito MTC troverete un nuovo articolo, come una rivista di cucina che esce con la frequenza di un quotidiano.<br />
<br />
<i>MAG about FOOD è la nuova avventura dell’MTChallenge.<br />
<br />
Una rivista nel senso più inconsueto del termine, che delle riviste classiche ha copertine e rubriche, ma che si svilupperà attraverso aggiornamenti quotidiani sul web, senza nessun supporto cartaceo e neppure nessuna “forma” che imprigioni la nostra libertà di scrivere e la vostra di selezionare, di leggere, di raccogliere. Il nostro invito è quello di seguirci tutti i giorni, perchè l’appuntamento con l’MTC diventi un piacevole buongiorno, in un percorso che vorremmo tornare a fare assieme, fra progetti da condividere con tutti i nostri lettori e chiacchierate da scambiarci, a tu per tu.<br />
<br />
MAG about FOOD è l’ennesimo gioco di parole, fra il Mad about food (pazzi per il cibo) e il Magazine about food (rivista sul cibo): l’obiettivo è la solita via di mezzo, ossia di parlare di cibo e dintorni in modo lieve, divertente e magari un po’ dissacrante, esattamente come abbiamo fatto in questi anni, accogliendo però le nuove istanze di un mondo che è cambiato e che sta cambiando sotto i nostri occhi.</i><br />
<br />
<div style="text-align: center;"><img alt="Chutney di mango" height="480" src="https://farm5.staticflickr.com/4733/38852365874_09fb87e5e5_b.jpg" width="720" /></div><br />
Tra le rubriche, oggi ne esce una nuova.<br />
Con <i>Passiamole in rivista: le riviste di cucina alla prova dei fornelli</i>, vogliamo non solo leggere, ma anche provare le ricette che vengono proposte nelle riviste di cucina, perché può capitare, purtroppo, che una ricetta con una foto accattivante ed appetitosa, alla fine non riesca esattamente come descritto.<br />
Sì, perché non è scontato che le ricette proposte sulle riviste che si comprano in edicola portino allo stesso risultato della foto che le rappresenta. Purtroppo sono poche le redazioni dotate di cucina interna, per cui può capitare che chi si avventura nella preparazione di un piatto appetitoso, ne esca con un po' di frustrazione perché le dosi non erano corrette oppure il procedimento non era chiaro.<br />
MTC ha una redazione che nasce in cucina e che è la garanzia inconfutabile che sta alla base delle ricette che trovate sul sito della community. <br />
Per questo motivo, abbiamo deciso di provare a testare le riviste del settore, spaziando non solo tra i mensili italiani, ma ampliando l'orizzonte a 360 gradi!<br />
Oggi, <a href="https://www.mtchallenge.it/2018/01/15/passiamole-rivista-olive-and-delicious-uk-genn-2018/">sul sito MTC</a> troverete le recensioni senza veli di due riviste inglesi: <br />
<a href="http://www.deliciousmagazine.co.uk/">Delicious UK</a> e <a href="http://www.olivemagazine.com/">Olive</a>.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://www.mtchallenge.it/2018/01/15/passiamole-rivista-olive-and-delicious-uk-genn-2018/"><br />
<img border="0" data-original-height="1165" data-original-width="1381" height="269" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_Q2KIsTBVo5hkiHgfMdUMYcPp-UuxkwF8hwleHvJ7YIbVSxKNP6ZDi1sx5WB3bKJiREEKpJAdJEq8jnqm5vdmn5amuidSv_ducouwN6hwJZvYUg7lpxmN3zCE8bmE81EiC9aaIT31B3A/s320/passiamoleBanner.jpg" width="320" /></a></div><br />
<br />
Di entrambe sono state rifatte alla lettera tre ricette pubblicate sul numero di gennaio. <br />
Oggi, trovate anche la mia esecuzione dei <b>Fagottini di caprino</b>, che l'autore consiglia di accompagnare con un chutney di mango, senza però fornirne la ricetta.<br />
<br />
<div style="text-align: center;"><img alt="fagottini caprino, patate, cipollotti" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4601/38664499375_6ca1e530c9_b.jpg" width="600" /></div><br class="Apple-interchange-newline" /> Forse in UK il chutney è un prodotto comune, ma siccome noi siamo in Italia, vi spiego come preparare un imprescindibile chutney per accompagnare questi fagottini.<br />
<br />
Curiosi di sapere come è andata la recensione? Andate <a href="https://www.mtchallenge.it/2018/01/15/passiamole-rivista-olive-and-delicious-uk-genn-2018/">a leggere i nostri pareri sul sito MTC</a>!<br />
<br />
<div style="text-align: center;"><img alt="Chutney di mango" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4598/38665184915_4ba1820529_b.jpg" width="600" /></div><br />
<b>Chutney di mango</b><br />
<i>per 3 vasetti piccoli</i><br />
1 mela<br />
1 mango<br />
3/4 di tazza di zucchero<br />
1 cipolla rossa<br />
1/2 tazza di uvetta<br />
1/2 tazza di aceto di mele<br />
1 cucchiaino di radice di zenzero grattugiata<br />
1 cucchiaino di succo di limone<br />
1 cucchiaino di curry<br />
metà cucchiaino di noce moscata<br />
metà cucchiaino di cannella<br />
metà cucchiaino di sale<br />
<br />
<br />
Dividete la mela ed il mango in cubetti, tagliate la cipolla finemente.<br />
In una pentola con il fondo spesso, unite mela, mango, cipolla, zucchero, uvetta, aceto e zenzero. Portate a bollore a fuoco alto, poi riducete la fiamma e fate sobbollire per venti minuti o fino a che la miscela si è addensata, senza coperchio, mescolando di tanto in tanto con un mestolo di legno. Aggiungete il succo di limone, le spezie ed il sale e lasciate sobbollire altri 5 minuti.<br />
Riempite tre vasetti sterilizzati e conservate a testa in giù fino al raffreddamento, per ottenere il sottovuoto.<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;"><img alt="Chutney di mango" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4638/38852369334_d7165ff719_b.jpg" width="600" /></div>Gaiahttp://www.blogger.com/profile/13789986209698139978noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-90415056596913195.post-27605621774894602102018-01-08T12:30:00.000+01:002018-01-08T14:24:52.134+01:00Cosa fai per cena?Non so voi, ma mi capita spesso di non sapere proprio cosa preparare per cena...<br />
E visto che tutti s'ha da cenare, e s'ha pure poco tempo per farlo e a volte poche idee, può tornare utile la rubrica quotidiana KEEP CALM and WHAT'S FOR DINNER, di <a href="https://www.mtchallenge.it/2018/01/03/mag-about-food-gennaio/">MagAboutFood</a>, la rivista che non si era ancora vista, firmata <a href="https://www.mtchallenge.it/">MTC</a>, che dà idee originali, non troppo complicate e veloci da fare per risolvere una cena, passando dal super con la lista della spesa già pronta.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/26166755_1549134108497178_1153719837386687608_n.png?oh=fde1b6a0f3e2a465359f540dae32c40d&oe=5AB31A06" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="700" data-original-width="600" height="200" src="https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/26166755_1549134108497178_1153719837386687608_n.png?oh=fde1b6a0f3e2a465359f540dae32c40d&oe=5AB31A06" width="171" /></a></div><br />
Qualche sera fa, ce la siamo cavati con del pesce. Abbiamo preso i filetti di merluzzo, ma invece di farli alla solita maniera... mi sono buttata sull'esotico. Il Giamaicano, per essere precisi..<br />
<br />
Ho scoperto che in Giamaica, oltre al reggae e ad altre sostanze, fanno largo uso delle spezie per marinare carne o pesce.<br />
Il Jerk è una miscela di spezie tra cui cannella, pepe e zenzero ed è stata una vera sorpresa.<br />
Avrei scommesso che il piccolo storcinaso di casa avrebbe esclamato il suo classico 'che sarebbe questo?' con tutta l'aria di chi non ha intenzione nemmeno di assaggiarne un pezzetto, adducendo la scusa che .. è troppo stanco...<br />
Questa volta, per fortuna, la scommessa l'avrei persa perchè il gusto delle spezie (nonostante il mio scetticismo sull'uso della cannella) ha esaltato il pesce ed è stato molto apprezzato, anche dallo storcinaso.<br />
<br />
Curiosi di sapere cosa ho fatto per cena?<br />
<br />
Il piatto, si chiama:<br />
<b>Filetti di merluzzo speziati con insalata di cavolo, crema di avocado e yogurt all'harissa</b><br />
<b><br />
</b> Ma non lasciatevi spaventare, è facile facile e in mezz'ora o poco più la cena è servita.<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;"><img alt="jerk Fish" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4643/39361754872_47d8a162f5_b.jpg" width="600" /><br />
<br />
<div style="text-align: left;"><br />
</div><div style="text-align: left;">La ricetta la trovate oggi sulla <a href="https://www.facebook.com/MTChallengeblog">pagina Facebook di MTC</a>.</div><div style="text-align: center;"><iframe src="https://www.facebook.com/plugins/post.php?href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2FMTChallengeblog%2Fposts%2F1549128055164450&width=500" width="500" height="727" style="border:none;overflow:hidden" scrolling="no" frameborder="0" allowTransparency="true"></iframe><br />
</div></div>Gaiahttp://www.blogger.com/profile/13789986209698139978noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-90415056596913195.post-31247104206714428202018-01-04T09:00:00.000+01:002018-01-04T09:00:29.788+01:00La scopa della BefanaC'era una volta la Befana, che stava preparando da mesi dolcetti e carbone per tutti i bambini, quelli buoni e quelli un po' più birichini. <br />
La sua casa era sommersa da dolciumi di ogni tipo: confettini colorati, cioccolatini, noccioline e lecca lecca.<br />
Era quasi tutto pronto, quando si mise a cercare le calze. <br />
Rovistò nel baule che teneva in soffitta ma non trovò niente. Dove poteva averle messe? Stava diventando vecchietta, ma non pensava di rincitrullirsi a tal punto.. Provò a guardare anche sotto il suo lettone, ma trovò solo un po' di polvere... Arrivò persino a controllare nel frigorifero.. tante volte si fosse proprio bevuta il cervello....<br />
Alla fine, in una scatolina che teneve nascosta in un punto così segreto della casa, che se ne era addirittura scordata, trovò solo una calza rattoppata sul tallone e sulla punta, un paio di ciabatte e un vasetto di vetro.<br />
Certa che non sarebbero bastate per tutti i dolcini che aveva preparato, le venne un lampo di genio.<br />
Tutti gli altri li avrebbe nascosti nella sua scopa. E così, carica di caramelle e di carbone, con una calza, un vasetto e un paio di ciabatte e la sua scopa che pesava come non mai.... partì per la sua notte speciale!<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="befana" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4592/27572372079_7c40a16c4c_b.jpg" width="600" /></ </div>
<br />
Siete curiosi di sapere cosa combinò? Date un'occhiata <a href="https://www.mtchallenge.it/2018/01/04/la-befana-vien-notte/">qui</a>.<br />
<br />
Volete sapere come era la calza? Guardate <a href="https://chicchedikika.blogspot.it/2018/01/la-befana-vien-di-notte-la-calza.html">qua</a>.<br />
Come sarà stato il suo vasetto di vetro? Guardate <a href="https://ilgamberetto.blogspot.com/2018/01/la-befana-vien-di-notte-il-barattolo.html">là</a>.<br />
Saranno mica state puzzolenti e rotte, le sue ciabatte? Guardate <a href="https://adietadalunedi.blogspot.com/2018/01/le-ciabatte-fashion-della-befana.html">qui</a>.<br />
<br />
E come fece a riempire la scopa con tutti i suoi dolcetti? Guardate qua sotto e vi svelerò il suo segreto....<br />
<br />
<br />
<b>La scopa della Befana</b><br />
<br />
2 sacchetti di carta per alimenti<br />
1 bastoncino<br />
pellicola per alimenti<br />
colla vinilica<br />
forbici <br />
spago<br />
<br />
dolcetti vari<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<table><tbody>
<tr><td><img alt="Scopa della Befana" height="300" src="https://farm5.staticflickr.com/4731/39348822641_3b50942728.jpg" width="200" /></td> <td><img alt="Scopa della Befana" height="300" src="https://farm5.staticflickr.com/4633/39348823021_a66fa58a8d.jpg" width="200" /></td> <td><img alt="Scopa della Befana" height="300" src="https://farm5.staticflickr.com/4596/39348823651_0efbde120f.jpg" width="200" /></td></tr>
<tr><td><img alt="Scopa della Befana" height="300" src="https://farm5.staticflickr.com/4728/39348824221_70f0f4d63d.jpg" width="200" /></td> <td><img alt="Scopa della Befana" height="300" src="https://farm5.staticflickr.com/4601/27572272139_0bca391bea.jpg" width="200" /></td> <td><img alt="Scopa della Befana" height="300" src="https://farm5.staticflickr.com/4587/27572272689_d58ddcb584.jpg" width="200" /></td></tr>
<tr><td><img alt="Scopa della Befana" height="300" src="https://farm5.staticflickr.com/4592/27572273149_e401f6a23e.jpg" width="200" /></td> <td><img alt="Scopa della Befana" height="300" src="https://farm5.staticflickr.com/4689/27572273639_45de3459c1.jpg" width="200" /></td> <td><img alt="Scopa della Befana" height="300" src="https://farm5.staticflickr.com/4640/27572274239_3d1a878dd4.jpg" width="200" /></td></tr>
</tbody></table>
</div>
<br />
Con le forbici sfrangiate l'estremità del primo sacchetto, con tagli lunghi 5 cm.<br />
Sfrangiate il secondo sacchetto per intero, lasciando intatta la base.<br />
Distribuite la colla vinilica sulla base del sacchetto e appoggiatevi sopra il primo, premendo bene in modo che le basi rimangano ben aderenti.<br />
Foderate una estremità del bastoncino con la pellicola per alimenti.<br />
Riempite il sacchetto di dolcetti e un pezzetto di carbone (se è il caso), inserite il bastoncino e chiudete il sacchetto con uno spago. A questo punto, prendete tutte le frange del secondo sacchetto e avvolgetele intorno alla chiusura, che fermerete con un altro pezzetto di spago.<br />
Adesso la scopa della Befana è pronta per partire!<br />
Allacciatevi bene il fazzoletto in testa e via.... verso l'infinito e oltre!<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Scopa della Befana" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4641/27572276129_127eb4e451_b.jpg" width="600" /></div>
Gaiahttp://www.blogger.com/profile/13789986209698139978noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-90415056596913195.post-9082894168035860232017-12-14T09:00:00.000+01:002017-12-14T09:00:08.342+01:00L'avvento dei Trifle per MTC - il Black Forest TrifleNon volendo arrivare a Natale senza un'idea per il dessert, potreste dare un'occhiata, oggi, a <a href="https://www.mtchallenge.it/2017/12/14/calendario-dellavvento-mtc-trifle/">quello che abbiamo preparato per il club del 27</a>, che per questa edizione di fine anno viene eccezionalmente spostato al 14 del mese. Provate a cliccare sulla foto qua sotto...<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<a href="https://www.mtchallenge.it/2017/12/14/calendario-dellavvento-mtc-trifle/"><img alt="triflePuzzle" height="640" src="https://farm5.staticflickr.com/4582/24173999907_3d7249304a_z.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<br />
Vi troveterete circondati da un tripudio di trifle, che erano stati oggetto di <a href="https://www.mtchallenge.it/2016/11/08/mtc-61-il-tema-del-mese/">un vecchio tema del mese</a>: i trifle sono parte di una tipologia di dolci della tradizione inglese che sarebbe meglio non conoscere, per non rischiare di finire, ruzzolando, nel girone dantesco dei golosi. Il trifle è un dolce che si eleva su uno strato di pan di spagna o simile, imbevuto in una bagna di sherry o altro liquore, su cui si poggia uno o più strati di crema e di frutta. E che viene decorato con panna montata, per non farsi mancare ulteriore trasgressione.<br />
<br />
La coppa in cui va servito, anche in caso di monoporzioni, deve avere la caratteristica imprescindibile di essere trasparente (e possibilemnte con gambo fine) in modo da allietare la vista degli strati e preparare l'anima alla gioia che sicuramente sarà provata da chi vi affonderà il cucchiaio.<br />
<br />
A questa notizia, il gruppo che segue l'avventura del club del 27, è sprofondato in una ricerca disperata della coppa di vetro, saccheggiando il supermercato di mobilio svedese, la casa della mamma e quella della nonna.<br />
<br />
Nel mio caso, costretta dal non poter far varcare la soglia a altri oggetti del settore cucina di dimensioni maggiori di uno stuzzicadenti, e dopo la rovinosa ricerca della coppa giusta a casa della mamma (che le irreprensibili colleghe, amiche, compagne del club mi hanno gentilmente bocciato), mi son dovuta ingegnare... e così, aprendo per l'ennesima volta l'anta di cucina ho guardato con occhi diversi la mia amata brocca graduata in vetro, che tra l'altro, a quanto mi dice #mylenticchia è di un <i>brand</i> pure parecchio <i>trendy</i>.<br />
<br />
Dunque: era lei la predestinata.<br />
E che l'abito non fa il monaco, questa volta ne ho la prova inconfutabile.<br />
<br />
Per la scelta del trifle mi sono lasciata andare alle mia passione più viscerale: il cioccolato.<br />
Che in questa versione è fondente per la crema e bianco per il brownie (che per l'appunto diventa un blondie).<br />
Poi ci vuole la panna (con un po' di mascarpone, che sennò siamo troppo leggeri) e come da tradizione inglese, la frutta.<br />
Le amarene sciroppate valgono come frutta, giusto?<br />
E cosa vi viene in mente, abbinando tutti questi ingredienti, se non un formidabile Trifle alla Foresta Nera?<br />
Come questo di Paul Hollywood, <a href="https://www.mtchallenge.it/2016/11/27/black-forest-trifle/">tradotto e già provato da Mile</a>.<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="black forest trifle" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4735/27215566339_39333d3570_b.jpg" width="600" /></div>
<br />
<br />
<b>BLACK FOREST TRIFLE DI PAUL HOLLYWOOD</b><br />
(<a href="https://www.bbc.co.uk/food/recipes/black_forest_trifle_62822">qui</a> l’originale)<br />
<br />
<i>Blondie alle amarene </i><br />
(per uno stampo 20×20 cm)<br />
112 g di burro tagliato a cubetti<br />
112 g di cioccolato bianco tritato grossolanamente<br />
112 g di zucchero semolato<br />
2 uova<br />
metà cucchiaino di estratto di vaniglia<br />
87 g di farina<br />
50 g di cioccolato fondente<br />
50 g di amarene<br />
<br />
Preriscalda il forno a 180° C, ungi una teglia di 20×20cm e rivestila di carta forno, in modo che aderisca bene.<br />
Sciogli a bagnomaria burro e cioccolato bianco, mescolando di tanto in tanto. Appena è pronto togli dal fuoco e lascia intiepidire, oppure usa il microonde per 1 minuto alla massima potenza. Monta a nastro zucchero, uova e vaniglia fino a quando il composto non sarà gonfio e spumoso. Versa lentamente il composto di cioccolato fuso sulle uova e mescola per incorporarlo. Aggiungi la farina e il cioccolato tritato. Versa nello stampo foderato e cospargi la superficie di amarene (devo dire che questa parte me la sono dimenticata, ma è venuto eccezionale anche senza amarene nell'impasto).<br />
Cuoci per circa 30 minuti o fino a quando, inserito uno stuzzicadenti nel centro del dolce non uscirà pulito. Lascia raffreddare completamente prima di toglierlo dalla teglia.<br />
<br />
<br />
<i>Crema pasticciera al cioccolato</i><br />
75 ml di panna<br />
75 ml di latte<br />
2 tuorli d’uovo<br />
50 g zucchero semolato<br />
15 g di farina<br />
50 g cioccolato fondente, tritato finemente<br />
<br />
In un pentolino scalda la panna e il latte fino a raggiungere il bollore. Togli dal fuoco. Sbatti i tuorli, lo zucchero e la farina insieme. Versa il latte caldo e la panna sulle uova e mescola per incorporarle. Rimetti sul fuoco e unisci il cioccolato tritato.<br />
Mescola sempre fino a quando il cioccolato non si sarà sciolto e la crema addensata. Togli dal fuoco, versa la crema in una ciotola e coprila a contatto con la pellicola trasparente. Lascia raffreddare.<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Black forest trifle" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4528/27215201409_b9b2816fa1_b.jpg" width="600" /></div>
<br />
<i>Crema al mascarpone</i><br />
75 gr di mascarpone <br />
75 ml di panna <br />
1 cucchiaio di zucchero a velo<br />
<br />
Monta la panna con un cucchiaio di zucchero a velo. Uniscila al mascarpone mescolando delicatamente con una spatola per non smontarla.<br />
<br />
<br />
<i>Per comporre il dolce</i><br />
blondie alle amarene<br />
crema pasticciera al cioccolato<br />
crema al mascarpone<br />
cioccolato fondente grattugiato per decorare<br />
amarene sciroppate scolate<br />
kirsh alle amarene o maraschino<br />
<br />
<table><tbody>
<tr> <td><img alt="Black forest trifle" height="320" src="https://farm5.staticflickr.com/4737/27215197769_200ca4bed3_n.jpg" width="213" /></td> <td><img alt="Black forest trifle" height="320" src="https://farm5.staticflickr.com/4561/27215198169_a94b8cb98a_n.jpg" width="213" /></td> <td><img alt="Black forest trifle" height="320" src="https://farm5.staticflickr.com/4598/27215198719_dc32d49fd2_n.jpg" width="213" /></td> </tr>
</tbody></table>
<br />
Rifila il blondie ottenendo una base della stessa grandezza del fondo della coppa che utilizzerai per comporre il dolce. In questo caso circa 15 cm di diametro.<br />
Disponi il blondie sul fondo della ciotola. Il blondie è molto tenero e fragile, ma anche se si dovesse rompere, non è un problema. <br />
Irroralo con il Kirsch o il maraschino e disponi sulla base le ciliegie sciroppate. <br />
Ricopri di crema al cioccolato e infine fai un altro strato di ciliegie. Trasferisci il dolce in frigo per diverse ore fino a quando gli strati non si saranno rappresi. Termina il Trifle con ciuffi di crema al mascarpone, qualche ciliegia per decorare e le scaglie di cioccolato fondente. Conserva in frigo.<br />
In alternativa, si possono anche realizzare delle coppe monoporzione.<br />
Con queste dosi, nonostante mi sia avanzato un po' di blondie, ho realizzato un trifle da 15 cm di diametro e due monoporzioni.<br />
<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Black forest trifle" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4578/27215199949_07e9d16e87_b.jpg" width="600" /></div>
<br class="Apple-interchange-newline" />
<div style="text-align: center;">
Volete che vi versi un trifle nel bicchiere?</div>
<br />Gaiahttp://www.blogger.com/profile/13789986209698139978noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-90415056596913195.post-46465364520900129132017-12-02T09:00:00.000+01:002017-12-02T09:00:05.203+01:00La palla pigna di NataleSi avvicina il Natale.<br />
Vi siete messi a produrre biscottini o panettoni?<br />
Quest'anno, in casa profumodimamma, si cambia registro (per il momento) e nell'attesa del Natale, ci dedichiamo a preparare un po' di decorazioni fai da te.<br />
Se volete decorare la casa spendendo poco e con un tocco di originalità, potete realizzare queste palline di Natale, semplicissime ma raffinate e di grande effetto!<br />
Bastano pochi ingredienti, un po' di manualità ed il gioco è fatto. <br />
Che sia un rametto secco, un abete, la maniglia di una porta o la chiave di un guardaroba, appendendo queste pigne, sarà un attimo trasformare la casa in un nido dall'atmosfera natalizia!<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Decorazioni di Natale" height="870" src="https://farm5.staticflickr.com/4571/37696605445_f8fb468675_b.jpg" width="600" /></div>
<br />
Ecco a voi, questa insolita ricetta:<br />
<br />
<b>Palle Pigne di Natale</b><br />
<br />
- pigne<br />
- nastro di raso<br />
- spago<br />
- pistola per colla a caldo<br />
- forbici<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Decorazioni di Natale" height="892" src="https://farm5.staticflickr.com/4521/37696603225_55e0bd0432_b.jpg" width="600" /></div>
<br />
<br />
In pratica, si fa un cappio con lo spago e lo si ferma all'estremità della pigna (quella attaccata al ramo) con un giro tra le squame che poi viene chiuso con un nodo.<br />
Si prepara un fiocco con il nastro e si attacca al cappio, con una goccia di colla a caldo. Si aggiustano le code del fiocco, ed il gioco è fatto!<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/CP6eY_Sw8eo/0.jpg" frameborder="0" height="532" src="https://www.youtube.com/embed/CP6eY_Sw8eo?feature=player_embedded" width="640"></iframe></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="text-align: start;">Video realizzato e montato da #mylenticchia</span></div>
<br />
<br />
In casa <a href="https://www.mtchallenge.it/2017/12/02/calendario-dellavvento-mtc-gli-addobbi-natalizi/">MTC</a> da ieri c'è una gran rivoluzione in atto.<br />
Non solo cucina: con dicembre parte anche il calendario dell'avvento, con una sorpresa al giorno da scoprire!<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<a href="https://www.mtchallenge.it/2017/12/02/calendario-dellavvento-mtc-gli-addobbi-natalizi/"><img alt="" draggable="false" height="254" scale="0" src="https://www.mtchallenge.it/wp-content/uploads/2017/12/AAAcalendario_evento2017-386x254.jpg" width="386" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
Per altre bellissime idee, vi consiglio di dare un'occhio in <a href="https://www.mtchallenge.it/2017/12/02/calendario-dellavvento-mtc-gli-addobbi-natalizi/">MTC</a>!</div>
Gaiahttp://www.blogger.com/profile/13789986209698139978noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-90415056596913195.post-29397392041227227992017-11-27T09:00:00.000+01:002017-11-27T09:00:14.816+01:00ciao Doc!Non mi sembra ancora vero. <br />
E' incredibile come l'empatia, le passioni comuni, la solidarietà, la sofferenza e la gioia possano unire con un'intensità enorme e reale anche persone che dal vero non si sono mai incontrate. <br />
E' successo così con Eleonora prima e con Michael poi. <br />
Senza saperlo, è stata Eleonora a farmi conoscere l'MTC. Rimasi incantata dalla foto di quella treccia dello Shabbat che propose cinque anni fa e <a href="http://www.profumodimamma.it/2013/01/due-trecce-di-cui-si-perdono-le-tracce.html">non resistetti al desiderio di presentare anche sulla mia tavola quel lievitato profumato e morbido</a>, per la gioia di tutti.<br />
<br />
Eleonora, dall'animo gentile e incredibilmente forte (anche se a volte lo dimentica), che ha incrociato la sua vita con quella di Michael, in un momento inaspettato, ritrovandosi di nuovo figlia. E che con la sua generosità, non lo ha tenuto tutto per sé, ma lo ha presentato un po' alla volta alla grande famiglia dell'MTC. E' stato facile accogliere <a href="http://doctorisinthekitchen.blogspot.it/">Michael</a>: <i>un ex chirurgo oncologo, ex vegetariano, ex osservante: un bandito errante, eretico anarchico</i>, come scrive sul suo blog. E davvero era impossibile non amare la sua profonda cultura, lo spirito ribelle, l'ironia e la bellezza. <br />
Ed impossibile era non accogliere, in questa grande famiglia allargata anche la splendida <a href="http://thenomadekitchen.blogspot.it/">Micol</a>, cuoca raffinata, che è diventata la sua signora dopo tanti tanti anni..<br />
<br />
Ma in dieci giorni può succedere di tutto. In dieci giorni che sono sembrati un'infinità, la famiglia dell'MTC ha vissuto con il fiato sospeso, in un altalenarsi di emozioni, preoccupazioni, preghiere più o meno codificate e bischerate per risollevare l'animo di Eleonora ed arrivare al cuore di Michael.<br />
E' stata fortissima l'emozione di risentirlo di nuovo con un messaggio, che rimarrà sempre con noi e che, come nel suo stile, ha strappato un sorriso a tutti (<i>Grazie di ogni pensiero e di ogni preghiera, con tutto il cuore. O quel che ne resta. E se dovete proprio ubriacarvi, fatelo alla mia salute</i>). E poco dopo (troppo poco) fortissima è stata l'incredulità davanti alla notizia che nessuno di noi avrebbe mai voluto ricevere..<br />
<br />
E' stato un dolore indicibile per tutti noi.<br />
In questi momenti manca il contatto fisico, ma sono convinta che la presenza costante e sincera e l'abbraccio virtuale con cui abbiamo strinto forte forte Eleonora e Micol, abbia superato le migliaia di chilometri che ci separano, con la speranza di averle sorrette e averle alleviato un po' il dolore infinito per una perdita così cara.<br />
Sono state fortunate due donne fortunate ad aver camminato con Michael.<br />
Michael era unico.<br />
Perfino nel raccontare ai nipotini che le persone non se ne vanno. Basta guardare in alto a sinistra. E lì le trovi.<br />
<br class="Apple-interchange-newline" />
Tutte le volte che penso al pane del sabato, il giorno di festa ebraico, penso a questa treccia e la mia mente vola verso Eleonora, in qualunque posto del mondo si trovi.<br />
Da oggi, i miei pensieri prenderanno anche la strada che porta verso Micol e poi proseguiranno nella direzione di un puntino luminosissimo, lassù, in alto a sinistra.<br />
Con tutto il mio affetto.<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Pan dolce del sabato" height="807" src="https://farm5.staticflickr.com/4564/38551961182_2dd7472f06_b.jpg" width="600" /></div>
<br />
<br />
<b>Per ricordare Michael Meyers, questo è il pane dolce del sabato, di Eleonora</b>:<br />
<i>(ho ridotto la quantità di lievito e aumentato i tempi di lievitazione)</i><br />
<i><br />
</i> 500 g di farina 0 setacciata<br />
2 uova codice 0 (di circa 60g con il guscio)<br />
100 g di zucchero<br />
6 g di lievito di birra<br />
125 ml di acqua<br />
125 ml di olio extra vergine d'oliva (per me di semi di arachide)<br />
10 g di sale<br />
100 g di uvetta<br />
100 g di cioccolato al latte<br />
50 g di nocciole<br />
un tuorlo d'uovo<br />
un cucchiaio di acqua<br />
semi di sesamo<br />
<br />
Si scioglie il lievito nell'acqua e si mescola con 125 g di farina. Si lascia lievitare fino al raddoppio (circa 2 ore).<br />
Si versa il lievitino nella restante farina, si aggiunge sale e zucchero e si unisce l'olio un po' alla volta, in modo da mantenere l'incordatura. Per ultimo si uniscono le uova, in tre volte.<br />
Si lavora fino a che l'impasto si stacca bene dalla ciotola ed è incordato. Ci vorrà un po' di tempo (con l'impastatrice almeno 20 minuti).<br />
Si lascia lievitare fino al raddoppio: dalle 6 alle 8 ore, a seconda della temperatura ambiente.<br />
Nel frattempo mettete le uvette a rinvenire in un po' di acqua calda. Tagliate il cioccolato e le nocciole a pezzetti.<br />
Al raddoppio, si sgonfia l'impasto, si divide prima in due pezzi e poi ognuno in tre, di peso uguale, per formare i capi delle due trecce.<br />
<br />
<table style="text-align: center;"><tbody>
<tr> <td><img alt="Pan dolce del sabato" src="https://farm5.staticflickr.com/4540/38551962112_435dca4f37_b.jpg" width="200" /></td> <td><img alt="Pan dolce del sabato" src="https://farm5.staticflickr.com/4538/38551963012_3a4cbd2468_b.jpg" width="200" /></td> <td><img alt="Pan dolce del sabato" src="https://farm5.staticflickr.com/4520/38551964492_4fa4ea7ce5_b.jpg" width="200" /></td> </tr>
</tbody></table>
<br />
Su un piano infarinato, con il matterello si stende ogni pezzo fino a formare una striscia lunga circa 35 centimetri e larga 15. Si cosparge di uvetta (strizzata) e si arrotola nel verso della lunghezza, pizzicando i bordi in modo da formare un bel salsicciotto.<br />
<br />
I tre salsicciotti si intrecciano cercando di lasciare la chiusura verso il basso.<br />
Si ripete l'operazione per la seconda treccia.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Pan dolce del sabato" src="https://farm5.staticflickr.com/4528/38551965502_4f5d2979ef_b.jpg" width="650" /></div>
<br />
Si unge una teglia di olio e vi si posano delicatamente le due trecce.<br />
Si coprono con pellicola e si lasciano lievitare ancora un paio di ore.<br />
Quando sono quasi pronte, si accende il forno a 200°, si sbatte il tuorlo d'uovo con un cucchiaio di acqua e si spennella sulla superficie delle trecce, si cospargono i semi di sesamo su una treccia e si sistemano le gocce di cioccolato sull'altra, poi si inforna la teglia in forno a temperatura, per circa 15-20 minuti.<br />
<br />
<table style="text-align: center;"><tbody>
<tr><td><img alt="Pan dolce del sabato" src="https://farm5.staticflickr.com/4570/38551958242_9b742621b6_b.jpg" width="300" /></td> <td><img alt="Pan dolce del sabato" src="https://farm5.staticflickr.com/4549/38551959422_2d080d9dca_b.jpg" width="300" /></td> </tr>
</tbody></table>
<br />
<div style="text-align: center;">
<i>Ciao Doc!</i></div>
Gaiahttp://www.blogger.com/profile/13789986209698139978noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-90415056596913195.post-79765494813877344782017-11-13T08:50:00.000+01:002017-11-13T08:50:05.940+01:00Coccola dal gusto orientaleNon solo involtini plimavela, liso saltato con veldule e gelato flitto.<br />
Ci sono pule, ops, pure le 5 spezie in Cina. <br />
Magari non le troverete al ristorante cinese, ma se vi capita di recuperare un barattolino di miscela già pronta in un negozietto etnico, oppure volete provare a farvela da soli, il consiglio è quello di usarla in modo non convenzionale. Invece della classica marinatura per maiale o per il pollo (come fanno pure a Taiwan), potreste provare a usare il mix di 5 spezie per aromatizzare una bella cioccolata calda. <br />
E magari potreste farla proprio oggi, che è la giornata che il <a href="https://www.calendariodelciboitaliano.it/">Calendario del Cibo Italiano</a> dedica ad una delle bevanda calde più amate dell'inverno, che ritemprano corpo e spirito: <a href="https://www.calendariodelciboitaliano.it/2017/11/13/gn-della-cioccolata-in-tazza/">la cioccolata in tazza</a>!<br />
<br />
<div style="text-align: center;"><img alt="Calendario del cibo italiano" height="243" src="https://c1.staticflickr.com/3/2894/33535586644_075d2fb269_z.jpg" width="640" /></div><br />
Il profumo acceso dei chiodi di garofano, mescolato all'anice stellato, alla cannella, al pepe di Sichuan e ai semi di finocchio dona anche alla cioccolata calda un che di esotico che rende originale la più classica delle coccole.<br />
Vi ci buttate anche voi, insieme a me?<br />
<br />
<div style="text-align: center;"><img alt="Cioccolata calda" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4478/24340018848_e214514b74_b.jpg" width="600" /></div><br />
<br />
<b>Miscela cinese di 5 spezie</b><br />
<br />
2 cucchiaini di pepe di Sichuan <br />
8 anici stellati<br />
½ cucchiaino di chiodi di garofano<br />
1 cucchiaio di cannella<br />
1 cucchiaio di semi di finocchio<br />
<br />
Per preparare la miscela, tostate in una padella per qualche minuto il pepe di Sichuan, in modo da sprigionarne l'aroma. Macinatelo insieme all'anice stellato e aggiungete le altre spezie. Macinate o frullate fino ad ottenere una polvere piuttosto fine, che passerete al setaccio.<br />
Conservate la miscela in un contenitore al buio.<br />
<br />
<div style="text-align: center;"><img alt="Cioccolata calda" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4568/24340020318_00f518187a_b.jpg" width="600" /></div><br />
<b>Preparato per cioccolata in tazza</b><br />
<i>(tratto da <a href="https://aniceecannella.blogspot.com/2009/01/una-calda-cioccolata-in-tazza.html">Anice e Cannella</a>)</i><br />
per 4 persone<br />
<br />
60 gr di cioccolato fondente (ho usato Varlhona Caraibe 66%)<br />
4 cucchiai di cacao amaro in polvere<br />
4 cucchiai di zucchero semolato<br />
4 cucchiaini rasi di fecola di patate<br />
<br />
Tritate nel mixer con le lame il cioccolato fondente, interrompendovi di tanto in tanto per non farlo sciogliere con il calore.<br />
Mescolatelo bene con gli altri ingredienti e conservatelo in un barattolo di vetro. Va conservato al buio in un luogo fresco e asciutto.<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;"><img alt="Cioccolata calda" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4453/24340021938_996378a065_b.jpg" width="600" /></div><br />
<b>Cioccolata calda alle 5 spezie cinesi</b><br />
per 4 persone<br />
<br />
12 cucchiai di preparato per cioccolata calda<br />
2 cucchiaini di miscela di 5 spezie cinesi<br />
600 ml di latte<br />
<br />
Mescolate il preparato con la miscela di 5 spezie cinesi, in un pentolino. Versate a filo qualche cucchiaio di latte in modo da stemperare le polveri, continuate versando tutto il latte ed accendete il fornello a fuoco medio basso. Mescolate di tanto in tanto con un cucchiaio di legno.<br />
La cioccolata è pronta quando vela il cucchiaio. <br />
Se la preferite più morbida spengete il fornello qualche minuto prima.<br />
<br />
Gaiahttp://www.blogger.com/profile/13789986209698139978noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-90415056596913195.post-71624252449291506972017-10-23T13:00:00.000+02:002017-10-23T13:07:49.435+02:00Cannolini e paguriFare la pasta sfoglia in casa non è proprio un gioco da ragazzi.<br />
C'è bisogno di tempo e di pazienza. E di quella dose di praticità che evita di riempire la cucina di burro e farina. <br />
La sfoglia è stata la sfida di questo mese per <a href="https://www.mtchallenge.it/">MTChallenge</a> che ci ha lanciato la dolce e tosta <a href="https://121gradi.blogspot.it/">Francesca</a>, che dal suo <a href="https://121gradi.blogspot.it/2017/10/i-cannoli-o-cannoncini-di-sfoglia-e.html">blog 121 gradi</a>, ci ha illustrato con tutto il suo cuore e la sua passione come fare i cannoli di pasta sfoglia.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Cannoli di pasta sfoglia" height="480" src="https://farm5.staticflickr.com/4482/23980734618_b8d2ab758f_b.jpg" width="720" /></div>
<br />
Dopo il dubbio atroce di dover ricomprare un camion di stampini da cannolo (avendone solo tre), il mitico gruppo MTC e Francesca stessa, ha suggerito di fare in casa anche gli stampi, oltre alla pasta sfoglia. <br />
In effetti, con poco sforzo, un po' di carta forno e di carta stagnola e con le spiegazioni e la condivisione di quello che le altre concorrenti avevano fatto, ho evitato l'acquisto compulsivo. E con buona pace della famiglia, mi sono autoprodotta un tale enorme set di cornucopie che alcune mi sono pure avanzate (grazie <a href="http://www.murzillosaporito.com/">Valeria</a>)!<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<table><tbody>
<tr><td><img alt="Cannoli di pasta sfoglia" src="https://farm5.staticflickr.com/4468/37575216690_27c3f80462_b.jpg" width="350" /></td> <td><img alt="Cannoli di pasta sfoglia" src="https://farm5.staticflickr.com/4457/23980727268_acb61105ea_b.jpg" width="350" /></td></tr>
</tbody></table>
</div>
<br />
I cannolini mi riportano ai pranzi della domenica, ai vassoi pieni di bignoline e ditini (come si chiamano a Firenze) appena presi in pasticceria, su cui tutti si avventano a conclusione del pasto in famiglia, alla ricerca di quello dal gusto preferito. Il ricordo mi riporta alle contrattazioni sull'opportunità di dimezzare anche quelli più piccoli (si potrebbe arrivare a dividere l'atomo, in questi frangenti) solo per la voglia di assaggiare più gusti possibili senza esplodere. E mi riporta alla gioia di aver concluso la riunione di famiglia nel modo più dolce e conviviale possibile ed è a tutta la mia famiglia, quella di origine, quella che ho acquistato e soprattutto quella che ho creato, che dedico questi piccoli gioiellini.<br />
<br />
Al tempo stesso, i cannolini mi ricordano tanto il mare. E le conchiglie. <br />
E i paguri, che vi si nascondono dentro. E mi viene in mente la caccia alle conchiglie, sotto il sole a picchio, alla ricerca di quelle che si muovono lentamente tra gli scogli. E non appena si afferra il tesoro, la conchiglia con l'intruso, allora in un attimo il piccolo paguro si rintana nella sua casetta abusiva, per poi fare capolino, incuriosito, solo quando la conchiglia è ferma, sul palmo della mano.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<table><tbody>
<tr><td><img alt="Cannoli di pasta sfoglia" height="480" src="https://farm5.staticflickr.com/4500/37575215210_622e4aa734_b.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" width="720" /></td></tr>
<tr><td><div style="text-align: center;">
Su ispirazione della mitica <a href="https://ilcoloredellacurcuma.blogspot.it/">Mai Esteve</a></div>
</td></tr>
</tbody></table>
</div>
<br />
Per le farciture, ho pensato di usare una pasta artigianale di nocciole arrivata fresca fresca dal Piemonte, con cui ho preparato una mousse su base di crema pasticcera ed ho decorato con granella di nocciole.<br />
L'altra metà di cannolini è stata farcita con una mousse realizzata sulla base di una profumatissima crema pasticcera al miele, aromatizzata alla fava tonka, che alle mie papille ricorda molto il gusto dell'amaretto. E per completarlo, ho appunto deciso di utilizzare briciole di amaretti per decorare questo secondo tipo di cannolo.<br />
<br />
<b>Cannolini con mousse al miele e fava tonka e con mousse alle nocciole</b><br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Cannoli di pasta sfoglia" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4453/23980735918_71ee8c5abd_b.jpg" width="600" /></div>
<br />
Per la pasta sfoglia, vi riporto la ricetta di Francesca, con le sue spiegazioni:<br />
<br />
<b>La pasta sfoglia</b><br />
<br />
<i><b>il panetto</b></i><br />
<i>350 g burro </i><br />
<i>150 g farina 00</i><br />
<i><br />
</i> <i><b>il pastello</b></i><br />
<i>350 g farina 00</i><br />
<i>150 g burro</i><br />
<i>10 g sale</i><br />
<i>Malto (facoltativo) g 10</i><br />
<i>Acqua fredda g 50</i><br />
<i>Vino bianco secco g 60</i><br />
<i><br />
</i> <i>Per prima cosa ho provveduto a preparare il panetto. Si può fare a mano su un piano, su una spianatoia o con l'aiuto della planetaria usando la foglia.</i><br />
<i>Ho utilizzato il burro ancora freddo di frigorifero e l'ho amalgamato con la farina.</i><br />
<i>Il composto non va lavorato troppo a lungo, deve essere omogeneo ma il burro deve mantenere una discreta plasticità. Fatto questo ho modellato il panetto dandoli una forma quanto più rettangolare possibile e l'ho avvolto in pellicola alimentare e riposto in frigo per un’ora e mezzo.</i><br />
<i><br />
</i> <i>Nel frattempo ho preparato il pastello inserendo la farina e il burro in planetaria munita di gancio e impastando con i liquidi; l'acqua fredda con il sale disciolto all'interno e il vino bianco secco freddo anch'esso. Si può fare anche a mano, distribuendo all'interno della farina disposta a fontana gli altri ingredienti ed impastando con i liquidi manualmente.</i><br />
<i>A questo punto ci troviamo difronte ad un bivio: alcuni sostengono sia bene lavorare molto l'impasto altri invece che sia meglio lavorarlo poco, lasciandolo un po' grezzo poiché saranno le stratificazioni successive, dovute ai passaggi dei vari giri e stesure a rendere l'impasto liscio e perfetto. Io seguo questa seconda strada, perciò lavorate l'impasto quel tanto che basta ad ottenerlo compatto anche se leggermente grumoso.</i><br />
<i><br />
</i> <i>Ho avvolto l'impasto nella pellicola e l'ho fatto riposare in frigo per mezz'ora. Si può lasciare anche fuori dal frigorifero, in verità fate come preferite, personalmente preferisco i riposi al fresco. Trascorso questo tempo ho ripreso l'impasto e l'ho steso con il mattarello cercando di dargli una forma rettangolare fin da subito. Tenete a mente che durante la preparazione la forma rettangolare va mantenuta il più possibile affinché non ci siano sovrapposizioni di pasta e non si rischi di ottenere una sfogliatura troppo disomogenea, ricordate anche che durante tutti i passaggi della lavorazione il mattarello e il piano andranno sempre leggermente spolverati di farina, per evitare che la pasta si attacchi.</i><br />
<i>Ho steso la pasta allo spessore di 1 cm circa e ho steso anche il panetto freddo, disponendolo tra due fogli di carta forno e dandoli inizialmente dei colpi con il mattarello fino ad abbassarlo e poi quando appare di nuovo lavorabile con il mattarello in maniera classica fino a che non è della solita altezza del pastello ma di metà lunghezza, in modo tale che una volta poggiato nella parte centrale della pasta sia possibile ricoprirlo con i due lembi di pasta. </i><br />
<i><br />
<br />
</i> <i>A questo punto mantenendo i lati aperti in alto e in basso ho eseguito il primo giro a 3, portando la parte alta verso il centro e ricoprendola con quella in basso in modo tale da ottenere tre strati di pasta sovrapposti ed ho steso la pasta. Subito dopo ho eseguito la prima piega a quattro, ho ribaltato il lato inferiore e quello superiore verso il centro e poi ho chiuso a libro la pasta, in modo tale da ottenere quattro strati. Ho messo in frigorifero a riposare per 45 minuti circa. Una volta ripreso l'impasto l'ho steso, sempre in forma di rettangolo, mantenendo il lato chiuso alla mia destra. La pasta sfoglia si stende sempre nel solito verso, lato aperto davanti, lato chiuso a destra, e sempre lavorando il più possibile in verticale ed aggiustando via via in orizzontale.</i><br />
<i><br />
</i> <br />
<div style="text-align: center;">
<i><i><img alt="la s-piega" height="1024" src="https://farm5.staticflickr.com/4461/37827482732_e186436370_b.jpg" width="543" /></i></i><br />
<i><i>Infografica di <a href="https://www.acquaementa.com/">Dani Pensacuoca</a></i></i></div>
<i> </i><i> <br />
</i> <i>A questo punto ho eseguito tutti i giri, sono ancora 4 in totale, 2 a 3 e 2 a 4, alternandoli e intervallandoli dopo ogni giro con riposi in frigo di 20-30 minuti.</i><br />
<i>Una volta eseguiti tutti i giri la vostra sfoglia sarà pronta per essere cotta, deve fare solo un ultimo riposo in frigo di minimo un'ora. Io come già detto lo lascio proprio dormire tutta la notte.</i><br />
<i><br />
</i> Questa è la mia sfoglia una volta pronta per la stesura.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Cannoli di pasta sfoglia" height="480" src="https://farm5.staticflickr.com/4514/23980727998_97d92e9030_b.jpg" width="720" /></div>
<br />
<br />
<i>Formatura</i><br />
Per formare i cannoli a cornucopia, ho usato dei coni fatti in casa. E' semplicissimo.<br />
Si ricava un quadrato dal rotolo di carta forno e si divide ancora in quattro. Ogni quadratino viene piegato in diagonale per ottenere un triangolo che si arrotola su se stesso in modo da formare un cono. Si chiude con una spillatrice e si riempie con una piccola pallina di carta d'alluminio.<br />
Fatto.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Cannoli di pasta sfoglia" height="600" src="https://farm5.staticflickr.com/4456/37575213780_1f63e65db2_z.jpg" width="600" /></div>
<br />
Per fare i cannolini, ho steso la pasta sfoglia a circa 3-4 mm da cui ho ricavato delle striscioline larghe circa 1,5 cm e lunghe circa 20. Le ho inumidite con un pennellino bagnato d'acqua e le ho avvolte intorno al cono di carta forno, partendo dalla punta e scendendo verso il basso con 3 o 4 giri. <br />
Le ho messe a riposare in frigo 15 minuti, poi le ho spennellate di tuorlo e latte, prima di infornarle a 190° per circa 20 minuti. Io avrei potute tenerle ancora un po', sono un po' chiare. L'importante è che risultino ben dorate sopra e sotto.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<table><tbody>
<tr><td><img alt="Cannoli di pasta sfoglia" src="https://farm5.staticflickr.com/4452/23980729408_cb3c8a2555_b.jpg" width="350" /></td> <td><img alt="Cannoli di pasta sfoglia" src="https://farm5.staticflickr.com/4477/23980730348_4c8bf705ec_b.jpg" width="350" /></td></tr>
</tbody></table>
</div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Cannoli di pasta sfoglia" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4464/23980731088_06f44cc8fd_b.jpg" width="600" /></div>
<br />
<br />
Le dosi indicate per la preparazione delle due creme di base sono minime, tuttavia potrebbero avanzare un po'. Se non finite le creme a cucchiaiate, potete conservarle in frigorifero, coperte da pellicola, per un paio di giorni.<br />
<br />
<b>Crema pasticcera al miele (ricetta di De Carlo) e fava tonka</b><br />
100 g di latte<br />
25 g di panna<br />
scorza grattugiata di metà limone bio<br />
25 g di miele di acacia<br />
30 g di tuorli (2)<br />
5 g di amido di mais<br />
metà fava tonka grattugiata<br />
<br />
In un pentolino porta dolcemente fino al bollore, il latte, la panna, la scorza di limone e la fava tonka grattugiate.<br />
A parte mescola i tuorli con il miele, poi unisci l'amido setacciato.<br />
Versa il latte bollente, a filo, sul composto e riporta sul fuoco, mescolando con un cucchiaio di legno e fino a quando non raggiunge una consistenza densa e cremosa.<br />
Fai raffreddare velocemente immergendo il pentolino in una bacinella con ghiaccio.<br />
<br />
<b>Mousse al miele e fava tonka</b><br />
55 g di panna montata<br />
70 g di crema pasticciera al miele<br />
<br />
Unisci la crema pasticcera alla panna montata, delicatamente, con movimenti dal basso verso l'alto per non smontare la massa.<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Cannoli di pasta sfoglia" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4509/23980733598_99a090577e_b.jpg" width="600" /></div>
<br />
<br />
<b>Crema pasticcera </b><br />
100 g di latte<br />
40 g di zucchero<br />
1 tuorlo<br />
15 g di amido di mais<br />
metà scorza di un limone bio<br />
<br />
Porta lentamente a bollore il latte con la scorza di limone. Monta il tuorlo con lo zucchero e quando il composto è spumoso, unisci l'amido setacciato. Versa il composto sul latte bollente. La massa spumosa rimarrà in superficie. Aspetta che il latte buchi il composto di uovo e poi mescola vigorosamente con una frusta. Tempo qualche secondo e la crema sarà pronta. <br />
Fai raffreddare velocemente immergendo il pentolino in una bacinella con ghiaccio<br />
<br />
<b>Mousse alle nocciole</b><br />
55 g di panna montata<br />
60 g di crema pasticcera<br />
30 g di pasta di nocciole<br />
<br />
Unisci la pasta di nocciole con la crema pasticcera. Poi amalgama la panna montata, delicatamente, con movimenti dal basso verso l'alto per non smontare la massa.<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Cannoli di pasta sfoglia" height="480" src="https://farm5.staticflickr.com/4473/23980736608_b8ff69aa6e_b.jpg" width="720" /></div>
<br />
<br />
Sono rimasta soddisfatta dei cannoli, anche se forse la sfogliatura che ho ottenuto non è stata il massimo e la quantità di burro, per i miei gusti, è tantissima!<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://www.mtchallenge.it/2017/10/06/mtc-n-68-la-ricetta-della-sfida-ottobre/"><img border="0" data-original-height="382" data-original-width="800" height="152" src="https://www.mtchallenge.it/wp-content/uploads/2017/10/banner_sfidadelmeseCANNOLO_68.jpg" width="320" /></a></div>
Gaiahttp://www.blogger.com/profile/13789986209698139978noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-90415056596913195.post-54306493334663998212017-10-16T09:00:00.000+02:002017-10-16T20:54:43.739+02:00Il mio pane toscanoIl pane, l'alimento base di cui ogni cultura ha la sua tradizione, oggi è il protagonista.<br />
Ormai da tanti anni, il 16 ottobre è la giornata mondiale del pane.<br />
Il <a href="https://www.calendariodelciboitaliano.it/2017/10/16/gm-del-pane/">Calendario del Cibo Italiano</a> non poteva mancare ad un appuntamento così importane e così oggi la giornata è dedicata a questo cibo ancestrale che non è solo farina, acqua e lievito, ma è nutrimento, vita, tradizione e cultura per molti popoli, fin dall'antichità.<br />
Oggi, quindi, sulla pagina del Calendario troverete un collage di ricette che celebrano i pani tradizionali di cui l'Italia è fortunatamente ricca. Troverete pani conosciuti a livello nazionale e altri legati a produzioni di nicchia. <br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Calendario del cibo italiano" height="243" src="https://c1.staticflickr.com/3/2894/33535586644_075d2fb269_z.jpg" width="640" /></div>
<br />
Da appassionata di farina & co. non potevo non partecipare a questa giornata e come fiorentina non potevo non proporre un pane toscano a lievitazione naturale.<br />
<br />
La caratteristica principale del pane toscano è essere <i>sciocco</i>, cioè completamente senza sale. Gli unici ingredienti utilizzati sono farina, acqua e lievito naturale.<br />
Si trova in formati ovoidali o rettangolari, di un'altezza che varia tra i 5 e i 10 cm, in pezzature da 500 grammi oppure un chilo. Ha una crosta croccante e friabile, dorata, ed una alveolatura irregolare.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Pane toscano a lievitazione naturale" height="480" src="https://farm5.staticflickr.com/4446/23860981208_4991e898c0_b.jpg" width="720" /></div>
<br />
Nel 2004 si è costituito il Consorzio di Promozione e Tutela del Pane Toscano a Lievitazione Naturale, che diffonde la cultura ed il patrimonio enogastronomico di questo pane, garantendo un disciplinare codificato che rispetta la ricetta 'originaria'.<br />
Da marzo 2016 il pane toscano ha assunto la prestigiosa denominazione di origine protetta (DOP).<br />
<br />
La storia e la cultura del pane in Toscana affondano le proprie radici in profondità. Perfino al tempo degli antichi romani, si sono trovati documenti che testimoniano l'importanza del frumento e del pane toscani per la produzione dell'epoca.<br />
<br />
E nel corso dei secoli, il pane toscano a lievitazione naturale è rimasto uguale a se stesso: il pane di oggi ha la stessa forma, la crosta dorata e la mollica compatta che ritroviamo nelle miniature Trecentesche che illustrano le novelle del Boccaccio.<br />
<br />
Il pane toscano DOP prevede l'utilizzo di grani di produzione toscana con poca percentuale di glutine e con la presenza integrale del germe di grano, ricco di sostanze nutritive, ma che è quasi totalmente assente nelle farine raffinate perché essendo di natura oleosa, esporrebbe al rischio di irrancidimento.<br />
L'uso del lievito naturale, o pasta acida, consente inoltre una maggiore durabilità del pane e una sua migliore digeribilità rispetto a quello prodotto con il lievito di birra.<br />
<br />
Ma perché in Toscana il pane è sciocco?<br />
Ci sono diverse leggende al proposito.<br />
La prima narra che le eterne lotte tra Pisani e Fiorentini, dovute principalmente al fatto che i primi godevano di un accesso privilegiato al mare che i secondi potevano solo agognare, portarono intorno al 1100 i pisani alla decisione di interrompere il commercio del sale con Firenze, nella speranza di una resa.<br />
I Fiorentini però, piuttosto che arrendersi ai nemici Pisani, preferirono adattarsi alla situazione e in mancanza del sale, iniziarono a preparare il pane senza!<br />
<br />
La seconda leggenda, che sembra più verosimile, è legata invece all'elevato costo del sale, che era soggetto a tasse molto elevate nel periodo medievale. Questo costrinse molti fiorentini a farne a meno, e quindi a smettere di utilizzarlo anche nella produzione del pane.<br />
<br />
Ma molto più probabilmente l'origine della mancanza di sale nell'impasto è da ricondurre al fatto che la Toscana ha una grande tradizione di salumi e di pietanze dal sapore robusto, a cui un pane senza sale si abbina a meraviglia e con cui la scarpetta è d'obbligo.<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Pane toscano a lievitazione naturale" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4497/23860979978_95b5fc8d95_b.jpg" width="600" /></div>
<br />
<br />
<b>Pane toscano a lievitazione naturale</b><br />
<br />
<i>Biga</i><br />
50 g di pasta madre<br />
150 g di farina <br />
75 g di acqua<br />
<br />
<i>Impasto</i><br />
la biga<br />
450 g di farina<br />
280 g di acqua<br />
<br />
Prepara il primo impasto, detto biga, sciogliendo la pasta madre in 75 g di acqua. Aggiungi la farina e impasta gli ingredienti fino ad ottenere un panetto omogeneo.<br />
Avvolgilo a palla e lascialo lievitare per circa 6-8 ore in una ciotola coperta con pellicola, oppure in un contenitore con coperchio.<br />
<br />
Trascorso questo tempo, spezzetta la biga e scioglila nella restante acqua, aggiungendo via via tutta la farina indicata. Impasta fino ad ottenere un panetto morbido e liscio.<br />
Avvolgilo a palla e lascialo lievitare un paio di ore in un cesto spolverato di farina.<br />
Poi, forma il pane stendendolo leggermente con i palmi delle mani deve rimanere comunqe alto 5 cm circa, e poi avvolgilo, tirando leggermente l'estremità più lontana verso l'esterno e ripiegandola verso di te, proseguendo poi fino ad avvolgerlo tutto.<br />
Ripiega le estremità destra e sinistra sotto il pane, in modo da avere una forma ovoidale.<br />
Lascia lievitare un'altra ora, poi infornalo (preferibilmente su una pietra refrattaria) per 10 minuti a 220°C. Al momento di aprire lo sportello, rovescia in una teglia posta sulla base del forno 5 o 6 ghiaccioli, che si trasformeranno in vapore, aiutando la crescita del pane. Abbassa poi la temperatura a 200°C e prosegui la cottura per altri 50 minuti, aprendo leggermente lo sportello del forno negli ultimi 10 minuti.<br />
<br />
Fallo raffreddare su una griglia e aspetta il giorno dopo per assaggiarlo: il riposo lo rende ancora più profumato.<br />
Se conservato in un sacchetto di carta, in un ambiente asciutto, può arrivare a durare fino ad una settimana.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Pane toscano a lievitazione naturale" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4510/23860982698_2e955c3c03_b.jpg" width="600" /><br />
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
Anche il Calendario del Cibo Italiano si unisce con entusiasmo alla grande raccolta panosa che <a href="https://www.kochtopf.me/">Zorra</a> organizza ogni anno in occasione del <a href="https://www.kochtopf.me/world-bread-day-2017">World Bread Day</a> per celebrare il più semplice ma nel contempo più popolare cibo che abbraccia ed unisce tutto il mondo nel suo inconfondibile e fragrante profumo.</div>
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRnP_Gu7JPcAaZawlM_fvchxKhM8jrPq6HD2t4m4MyJW1yuY8VrpAV4eZ5FWYDrnOuX9iXjmTjB1iX3vGdCcucSTQB0VqvJgllOkpo9l3oT054fY3hoPuF24X3-ygm7kxgDAu-NaEebjRl/s1600/World-Bread-Day-2017-featured.jpg" style="height: 157px; width: 400px;" /></div>
Gaiahttp://www.blogger.com/profile/13789986209698139978noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-90415056596913195.post-4699658034521419422017-09-27T09:00:00.000+02:002017-09-27T09:00:29.440+02:00La mia pasta alla gricia per il club del 27Arriva settembre, finisce l'estate, e ricomincia l'MTC e con lui pure l'appuntamento con il Club del 27, che sul filo conduttore della sfida del mese, riporta alle luci della ribalta piatti che sono stati presentati nel passato.<br />
Questa volta, si parla di pasta in tutte le sue più caratteristiche declinazioni italiche, così come erano state sviluppate nel <a href="https://www.mtchallenge.it/2015/05/08/mtc-n48-il-tema-del-mese/">tema del mese della sfida MTC 48</a> (e pensare che ora siamo alla 67)!<br />
<br />
Se ne avete voglia, il consiglio è di provare a seguire qualche ricetta tra quelle che oggi invaderanno questi luoghi, che sono comodamente raccolte tutte su <a href="https://www.mtchallenge.it/2017/09/27/mtc-n-67-il-club-del-27-pasta-e-basta/">questa pagina</a>!<br />
<a href="https://www.mtchallenge.it/2017/09/27/mtc-n-67-il-club-del-27-pasta-e-basta/"><br />
</a> <br />
<div style="text-align: center;">
<a href="https://www.mtchallenge.it/2017/09/27/mtc-n-67-il-club-del-27-pasta-e-basta/"><img alt="pastaebasta" height="320" src="https://farm5.staticflickr.com/4399/37459342145_7da837105d_c.jpg" width="226" /></a></div>
<a href="https://www.mtchallenge.it/2017/09/27/mtc-n-67-il-club-del-27-pasta-e-basta/"> </a><br />
<br />
In casa profumodimamma, qualche domenica fa, a pranzo è stata servita una novità: la pasta alla gricia, una sorta di <i>cacio e pepe</i>, che trae origine probabilmente dalla tradizione dei pastori che si recavano a pascolare le pecore sui monti dell'Abruzzo, e che aggiungevano al piatto del grasso di maiale per renderlo più adatto ai climi freddi.<br />
<br />
E' una pasta semplicissima, da rifare nel periodo invernale quando le calorie dovranno aiutare anche noi ad affrontare il freddo, quello che a luglio quest'anno è stato un lontano miraggio.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Pasta alla gricia" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4391/37307809962_42c9b2707a_b.jpg" width="600" /></div>
<br />
<b>Pasta alla gricia</b> (di <a href="http://cakesamore.blogspot.it/2015/05/pasta-alla-gricia.html">Patrizia Greco</a>)<br />
per 4 persone<br />
<br />
350 g di spaghetti<br />
2 fette di guanciale tagliato a dadini<br />
100 g di pecorino romano grattugiato<br />
sale<br />
pepe in grani<br />
<br />
Mettete a bollire in una pentola l'acqua per la pasta, leggermente salata.<br />
Nel frattempo:<br />
- in un mortaio pestate una manciata di pepe in grani, unite il pecorino e mescolate.<br />
- in una padella appena riscaldata mettete a cuocere la dadolata di guanciale senza aggiungere nient'altro, il grasso del guanciale dopo un paio di minuti comincerà a sciogliersi. Lasciatelo sul fuoco basso per massimo di 5/8 minuti.<br />
<br />
Buttate la pasta nell'acqua a bollore e cuocetela al dente, non scolando gli spaghetti, ma tirandoli su con una pinza e mettendoli direttamente nella padella con il guanciale, per non perdere l'acqua della cottura. Fateli saltare un po' in padella, unite il pepe miscelato con il pecorino e miscelate il tutto con un po' di acqua di cottura della pasta, in modo da mantecare la pasta e farla insaporire.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://c1.staticflickr.com/5/4359/37307806442_a193aa37a6_o.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="533" src="https://c1.staticflickr.com/5/4359/37307806442_a193aa37a6_o.gif" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Fagiolino all'opera</div>
Gaiahttp://www.blogger.com/profile/13789986209698139978noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-90415056596913195.post-55631818700220304292017-09-24T20:30:00.000+02:002017-09-24T20:30:09.445+02:00Fusilli bucati e seppie inziminoRicominciare, quest'anno è stata dura.<br />
Il rientro dalle ferie, che godiamo sempre dopo che gli altri se le sono già fatte, è stato faticoso.<br />
Ed è stata incredibile la velocità con cui si sono volatilizzati i benefici ottenuti da due settimane su isolette disperse nel blu del mar Egeo. E non parlo solo dell'abbronzatura.<br />
E così, nel turbinio della vita quotidiana, questo spazio è rimasto un po' abbandonato a se stesso.<br />
Ma con settembre ricomincia anche <a href="https://www.mtchallenge.it/2017/09/05/mtc-n-67-la-ricetta-della-sfida/">MTC</a> e così ecco una nuova ricetta, che cerca di soddisfare i requisiti richiesti dalla sfida del mese, vinta a giugno da <a href="http://poverimabelliebuoni.blogspot.it/">Cristina</a>, che ci invita a provare ad ideare un piatto di pasta al pesce.<br />
Se vi andate a leggere il<a href="http://poverimabelliebuoni.blogspot.it/2017/09/la-pasta-col-pesce-per-lmtc-n-67.html"> post in cui lancia la sfida,</a> non solo non ne rimarrete delusi e scoprirete tanti fondamenti di questo piatto, ma avrete oltremodo un gamma vastissima di paste col pesce da cui lasciarvi ispirare!<br />
<br />
Dopo un primo buio iniziale, e dopo una pasta con gli scampi e pomodorini, che non ho fatto in tempo a fotografare, causa pargoli affamati una sera infrasettimanale, ho dovuto pensare a cosa tirar fuori.<br />
<br />
Non è niente di fantasioso, a dir la verità. Ma in casa è piaciuto molto, a tutti. Compresi i due pargoli, che stanno diventando sempre più esigenti..<br />
E così, con il loro beneplacito, vi presento questi fusilli bucati, una specie di bucatini arricciolati, che mi sono piaciuti subito nel loro fromato, forse perchè ricciolosi come mi sarebbe tanto piaciuto avere i capelli, quando ero adolescente..<br />
Ho servito i fusilli con le seppie in zimino.<br />
Si tratta di una variante di un'accoppiata che generalmente viene servita come secondo e contorno, e che è tipica della cucina ligure e toscana, che unisce le bietole della montagna con i pesci del mare.<br />
<br />
<div style="text-align: center;"><img alt="Seppie in zimino" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4454/37289699971_6b1f90a99a_b.jpg" width="600" /></div><br />
<b>Fusilli bucati con le seppie inzimino</b><br />
per 4 persone<br />
<br />
350 g di pasta<br />
400 g di seppie <br />
400 g di bietole <br />
200 g di pomodori pelati<br />
2 spicchi d'aglio<br />
peperoncino<br />
due dita di vino bianco (un quarto di bicchiere) 50 ml?<br />
Olio extravergine di oliva<br />
sale <br />
<br />
<div style="text-align: center;"><img alt="Seppie in zimino" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4344/37432368145_dbdf7bc67d_b.jpg" width="600" /></div><br />
Lava e pulisci le seppie, poi tagliale a striscioline fini, tagliate a metà. <br />
In un tegamo con 4 cucchiai di olio fai soffriggere uno spicchio d'aglio tritato e un po' di peperoncino. Prima che l'aglio diventi dorato, unisci le seppie e cuocile 5 minuti. Versa il vino e fai evaporare, poi aggiungi i pomodori spezzettati, dosa di sale e fai cuocere altri 10 minuti.<br />
Mentre il pesce cuoce, prepara la bietola. Dopo averla lavata bene e aver reciso l'estremità del gambo, senza sgrondarla dall'acqua, mettila in una pentola capiente e fai cuocere con un bicchiere d'acqua per una decina di minuti. Strizzala bene e saltala in padella con un cucchiaio di olio, in cui avrai fatto soffriggere l'altro spicchio d'aglio tritato. Uniscila ale seppie e dosa di sale. Continua la cottura per altri 10 minuti e tieni da parte.<br />
<br />
<div style="text-align: center;"><img alt="Seppie in zimino" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4404/37242749926_011b609c2c_b.jpg" width="600" /></div><br />
In una pentola porta a bollore l'acqua per la pasta, aggiungi una manciata di sale grosso e cuoci i bucatini 2 minuti meno del tempo indicato sulla confezione. <br />
Con una pinza, estraili direttamente dalla pentola e mettili nella padella con le seppie. Portali a cottura nel sugo ed aggiungi via via un mestolo dell'acqua della pasta, per mantecare il sugo e cuocere la pasta.<br />
<br />
<div style="text-align: center;"><img alt="Seppie in zimino" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4495/37242768966_36d521d96a_b.jpg" width="600" /></div><br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://www.mtchallenge.it/wp-content/uploads/2017/09/banner_sfidadelmese_67.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="" border="0" data-original-height="382" data-original-width="800" height="152" src="https://www.mtchallenge.it/wp-content/uploads/2017/09/banner_sfidadelmese_67.jpg" title="MTC 67" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Con questa ricetta partecipo alla sfida <a href="https://www.mtchallenge.it/2017/09/05/mtc-n-67-la-ricetta-della-sfida/">MTC 67</a>, lanciata da <a href="http://poverimabelliebuoni.blogspot.it/">Cristina Galliti </a></td></tr>
</tbody></table><br />
Gaiahttp://www.blogger.com/profile/13789986209698139978noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-90415056596913195.post-44887460178069987252017-08-10T09:30:00.000+02:002017-08-10T15:34:55.807+02:00Mugello a tutto tondoLa mia famiglia materna è originaria nel Mugello, una terra di montagne e di campi verdi tra Firenze e l'Appennino. <br />
Qui ho trascorso tutte le mie estati, da che non andavo ancora a scuola fino ai tempi dell'Università.<br />
Ed è qui che faccio trascorrere una parte dell'estate anche ai miei legumini, da quando sono nati, perché queste montagne devono far parte anche di loro.<br />
Così quando mi hanno proposto di partecipare al contest <a href="http://www.lattidamangiare.it/">Latti da Mangiare 3.0</a>, per valorizzare con ricette originali i prodotti caseari realizzati dalla storica <a href="http://www.palagiaccio.com/it/it/">Fattoria Il Palagiaccio</a>, che ha sede a Scarperia, con l'insostituibile supporto delle mucche che pascolano in queste terre, è stato il mio cuore a decidere, prima ancora di aver realizzato che si trattava di una sfida di alto livello. Una gara con concorrenti temibili e con regole ferree da rispettare: l'abbinamento con uno o più prodotti di mare o montagna da scegliere tra quelli di una lista ristretta e inusuale.<br />
Dopo averci pensato su settimane e poi mesi, mi sono decisa. <br />
Ho realizzato un antipasto ed un primo piatto in cui i profumi dei formaggi del Mugello entrano a tutto tondo, è proprio il caso di dire.<br />
L'antipasto è una versione locale ispirata alle olive all'ascolana, ma declinata ai sapori di questa terra e voluta dalla mia personale passione per gli abbinamenti tra formaggi e frutta: in questo caso con l'uso dei mirtilli dell'Appennino ed il Blu del Mugello. Si tratta di un formaggio erborinato dal gusto deciso, che riveste un cuore delicato di mirtillo, accompagnato dalla sua salsa, e che è a sua volta rivestito da una crosta croccante con panko e sesamo, unica nota esotica che lo attualizza.<br />
Il primo piatto invece si sposta verso il mare e sposa il formaggio Gran Mugello con gli scampi e i pistacchi. Anche qui l'ispirazione segue il filo rosso delle forme: di nuovo la sfera per questi gnocchi di patate di montagna (rigorosamente mugellane) con un ripieno di formaggio, affogati in una profumata bisque di scampi del Mediterraneo e accompagnata con i crostacei e del pistacchio granulato.<br />
Ma il valore aggiunto è il luogo di preparazione di questi piatti, che hanno respirato l'aria del Mugello dall'ideazione alla realizzazione fino al momento della loro degustazione, in piatti di ceramica ad hoc che celebrano il Mugello e Scarperia.<br />
<br />
<br />
ANTIPASTO:<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Palagiaccio" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4406/36431219775_d35a810a8c_b.jpg" width="600" /></div>
<br />
<b>Mirtilli alla mugellana </b><br />
<i>per 4 persone (16 palline)</i><br />
<br />
50 gr di Blu Mugello<br />
15 gr di formaggio cremoso<br />
16 mirtilli<br />
<br />
per la salsa:<br />
50 gr di mirtilli<br />
1 cucchiaio di acqua<br />
1 cucchiaino di zucchero<br />
<br />
per la crosta<br />
100 gr di farina<br />
1 uovo<br />
50 gr di panko (pangrattato giapponese, in alternativa, pan grattato)<br />
50 gr di semi di sesamo<br />
olio di semi di arachidi per friggere<br />
<br />
In un mortaio pestare il formaggio Blu Mugello tagliato a dadini e poi ridotto in crema, unire il formaggio cremoso e amalgamare bene.<br />
Lavare e asciugare i mirtilli. Con l'aiuto di un cucchiaino rivestire ogni mirtillo con la crema di formaggio, in modo da mantenere una forma sferica. <br />
Conservare in frigorifero per qualche ora in modo da consentire al formaggio di indurirsi.<br />
<br />
Nel frattempo preparare la salsa ai mirtilli. Dopo averli lavati sotto l'acqua corrente, farli cuocere 5 minuti con un cucchiaio di acqua e lo zucchero. Schiacciare eventualmente con una forchetta per ottenere una salsa fluida.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Palagiaccio" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4402/36431215675_dd2c29b752_b.jpg" width="600" /></div>
<br />
Togliere le palline di formaggio dal frigo. <br />
Per avere una crosta croccante, evitando che il formaggio fuoriesca durante la frittura, è consigliato procedere ad una panatura doppia.<br />
Per variare l'aspetto di questi stuzzichini, ho realizzato due panature: una utilizzando il panko e l'altra con i semi di sesamo.<br />
Per le palline rivestite di panko: infarinare una pallina alla volta, immergerla nell'uovo sbattuto e panare nel panko. Ripetere.<br />
Per le palline rivestite di semi di sesamo: infarinare una pallina alla volta, immergere nell'uovo sbattuto, panare nel panko e ripetere il tutto finendo con un tuffo nel sesamo.<br />
Friggere in olio di semi profondo, aiutandosi con una schiumarola per immergere le palline e recuperarle dopo qualche minuto, quando hanno raggiunto un colore dorato. Lasciare scolare su carta assorbente.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Palagiaccio" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4391/36431226705_91e7c7700d_b.jpg" width="600" /></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<br class="Apple-interchange-newline" />
Servire le palline ancora calde insieme alla salsa di mirtilli.<br />
<br />
<br />
PRIMO PIATTO:<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Palagiaccio" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4399/35596283684_94f59aa887_b.jpg" width="600" /></div>
<br />
<b>Chicche di patate mugellane ripiene di Gran Mugello agli scampi </b><br />
<i>per 4 persone</i><br />
<br />
400 gr di patate mugellane<br />
80 gr di farina<br />
un pizzico di sale<br />
80 gr di Gran Mugello<br />
<br />
5 scampi<br />
1 spicchio d'aglio<br />
2 scalogni<br />
4 pomodorini perini<br />
olio extravergine di oliva<br />
50 ml di vino bianco<br />
2 bicchieri di acqua<br />
prezzemolo<br />
10 gr di pistacchi tritati al coltello<br />
<br />
<br />
Pulire gli scampi e tenere le teste da parte.<br />
Far soffrigere gli scalogni a pezzi con i pomodorini tagliati in quattro spicchi in quattro cucchiai di olio extravergine di oliva. Dopo un paio di minuti aggiungere le teste degli scampi e far rosolare un altro paio di minuti, sfumare con il vino bianco e, dopo che è evaporato, aggiungere il prezzemolo e l'acqua, in modo da coprire le teste.<br />
Chiudere con il coperchio e lasciare ritirare l'acqua per un'oretta, a fuoco basso.<br />
Passare le teste in un setaccio, premendole bene per raccogliere tutto il loro sughetto e tenere da parte. La bisque di scampi è pronta.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Palagiaccio" height="480" src="https://farm5.staticflickr.com/4440/36431208635_5cf744d405_b.jpg" width="720" /></div>
<br />
Nel frattempo preparare gli gnocchi. Lavare le patate e cuocerle al vapore oppure nel microonde alla massima potenza per un decina di minuti, lasciando la buccia e sigillando il contenitore con pellicola.<br />
Quando sono ancora calde, prenderle con una forchetta per evitare scottature, sbucciarle e passarle nel passaverdure. Aggiungere l'uovo e la farina ed impastare il tutto fino a far assorbire tutta la farina ed avere un impasto morbido ma compatto.<br />
Prenderne un pezzetto alla volta, della dimensione di una noce, appiattirla in un cerchio di 4 cm di diametro e al centro mettere tre cubetti di formaggio. Chiudere il disco a formare una pallina e proseguire.<br />
Con queste dosi dovrebbero venir fuori una quarantina di palline.<br />
Conservare su un vassoio di carta spolverato con un po' di farina.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Palagiaccio" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4389/36431211825_f7071d6214_b.jpg" width="600" /></div>
<br />
Per la cottura dei crostacei, far rosolare lo spicchio d'aglio in un cucchiaio di olio extra vergine di oliva, aggiungere le code degli scampi, incise nella parte inferiore e dopo 3 minuti sfumare con un paio di cucchiai di vino bianco. Portare a cottura a fuoco vivace per due minuti e tenere da parte.<br />
<br />
Cuocere gli gnocchi in abbondante acqua salata e scolarli con una schiumarola non appena tornano a galla. <br />
Servirne una decina per ogni piatto, versare un ramaiolo di bisque, lo scampo, del prezzemolo e i pistacchi tritati.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Palagiaccio" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4426/35596280754_1c9a9f3726_b.jpg" width="600" /><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZWlMRzk3L07o-F1gL2nvHJWQ6WrmwcxJGipEDtormJ0QzIgTW9R3cz0P7DS52uTmZmXuiB7LHD5ZtXD7yxHNrSbOmbQLp8LmqnypR51PiOsUS9ynC-WPpdFe1rXjfvT9B4eGBCU9KG7I/s1600/bannerjpg2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="200" data-original-width="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZWlMRzk3L07o-F1gL2nvHJWQ6WrmwcxJGipEDtormJ0QzIgTW9R3cz0P7DS52uTmZmXuiB7LHD5ZtXD7yxHNrSbOmbQLp8LmqnypR51PiOsUS9ynC-WPpdFe1rXjfvT9B4eGBCU9KG7I/s1600/bannerjpg2.jpg" /></a></div>
<br /></div>
Gaiahttp://www.blogger.com/profile/13789986209698139978noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-90415056596913195.post-6113568307280363172017-07-31T09:00:00.000+02:002017-07-31T09:05:23.904+02:00Crepe is the new blackDavvero si può fare il giro del mondo senza muoversi da casa, o quasi.<br />
Per esempio, immergendosi nella cucina di altri paesi, incuriositi dalla scoperta di nuovi sapori o accostamenti che non fanno parte della nostra tradizione gastronomica.<br />
<br />
Con il sesto libro di <a href="http://www.mtchallenge.it/">MTChallenge</a> (la sfida tra blogger a cui partecipo ormai da qualche anno) si può viaggiare attraverso 45 paesi diversi, in modo semplice e alla portata di tutti. <br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Crepe is the new black" src="https://c1.staticflickr.com/5/4238/35033458472_ecf077f891_c.jpg" width="500" /></div>
<br />
Con i 13€ del prezzo di copertina (di cui una parte devoluti a <a href="http://www.piazzadeimestieri.it/">Piazza dei Mestieri</a>, una associazione che recupera ragazzi che abbandonano la scuola, insegnando loro attività artigianali, tra cui il mestiere del cuoco), non si viaggia né su un aereo, né su un traghetto o con un treno o un'auto. <br />
Si viaggia a bordo di una crepe.<br />
<a href="https://www.amazon.it/Crepe-black-giro-mondo-crespelle/dp/8858017919">Crepe is the new black</a>: perché la crepe, con le sue 45 declinazioni nelle cucine di mezzo mondo, è il filo conduttore del nostro viaggio.<br />
Oggi vi porto a far colazione in America!<br />
In realtà non ci sono mai stata, ma assaporando questi pancake con gli occhi chiusi e un po' di immaginazione, non è difficile sentirsi laggiù!<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Pancake" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4295/36141272796_a6113686d7_b.jpg" width="600" /></div>
<br />
<b><br />
</b> <b>Buttermilk pancake</b><br />
<i>per 8-10 pezzi</i><br />
<br />
250 g di farina<br />
10 g di lievito per dolci<br />
3 g di bicarbonato<br />
3 g di sale<br />
2 uova grandi<br />
480 g di latticello (il buttermilk)<br />
1 cucchiaino di estratto di vaniglia<br />
60 g di burro fuso<br />
50 g di zucchero<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Pancake" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4321/35792381350_4912b8a3dd_b.jpg" width="600" /></div>
<br />
In una ciotola setacciate la farina con il lievito e il bicarbonato e aggiungete lo zucchero e il sale. In un'altra ciotola, con una frusta a mano, mescolate le uova con il latticello e l'estratto di vaniglia. Unite il burro fuso e tiepido e mescolate. Incorporate gli ingredienti secchi a quelli liquidi e mescolate finché non resteranno più parti asciutte. Cuocete i pancake in una padellina antiaderente riscaldata. Versate un piccolo mestolo di impasto alla volta, oppure, tre pancake insieme, separati da 4 cm di spazio giro-giro, se usate una padella più grande. Cuoceteli per qualche minuto, fino a che la superficie si ricopre di bollicine, poi rigirateli delicatamente con l'uso di una spatola in gomma e cuocete leggermente dall'altra parte. Impilate i pancake già pronti per mantenerli umidi e caldi, coprendoli con un panno, e proseguite fino a terminare l'impasto.<br />
Servite con una colata di sciroppo d'acero, frutta fresca tagliata a pezzetti o crema spalmabile al cioccolato e nocciole..<br />
O come preferite!<br />
<br />
<br />
PS. in mancanza di latticello potete usare 250 ml di yogurt bianco magro mescolati con 250 ml di latte parzialmente scremato e con 10 ml di succo di limone, dopo averlo tenuto a riposare una mezz'ora. <br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Pancake" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4320/35792378090_e30f125385_b.jpg" width="600" /></div>
<br />
<br />
Nonostante la pausa estiva della sfida <a href="http://www.mtchallenge.it/">MTC</a>, con questa ricetta partecipo alla versione estiva, la <a href="http://www.mtchallenge.it/2017/06/28/mtc-summer-edition-crepe-is-the-new-black-la-sfida/">SUMMER EDITION</a>!<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="banner_summer-768x439" height="183" src="https://farm5.staticflickr.com/4319/36137949501_bd09827537_n.jpg" width="320" /></div>
<br />
<br />
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<img alt="Pancake" height="480" src="https://farm5.staticflickr.com/4324/35792376090_fed9598a56_b.jpg" width="720" /></div>
Gaiahttp://www.blogger.com/profile/13789986209698139978noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-90415056596913195.post-47199298104324475572017-07-26T09:30:00.000+02:002017-07-26T10:12:36.553+02:00Di nuovo Cerreto e una scopertaAnno scorso scoprii <a href="http://www.profumodimamma.it/2016/07/scoprire-cerreto-guidi-ed-il-suo.html">Cerreto Guidi</a>, piccolo borgo sulle colline dietro Empoli, in provincia di Firenze. E rimasi incantata dalla sua bellezza.<br />
Quest'anno a Cerreto Guidi ho fatto altre scoperte.<br />
A partire dal fascino delle stradine che portano verso il centro, degli angolini dove fare l'aperitivo, delle biciclette rivestite all'uncinetto e decorate come fossero un centrotavola.<br />
<br />
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<img alt="Cerreto Guidi" src="https://farm5.staticflickr.com/4326/35772866540_7ffb5c97fc_b.jpg" width="700" /></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Cerreto Guidi" src="https://farm5.staticflickr.com/4325/36031358051_fea7628c02_b.jpg" width="700" /></div>
<br />
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<img alt="Cerreto Guidi" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4303/36123522506_9803bfe1ae_b.jpg" width="600" /></div>
<br />
Ma soprattutto ho scoperto un locale speciale. <br />
Che accoglie un presepe animato.<br />
Fatto all'uncinetto. <br />
Si, proprio all'uncinetto.<br />
23 metri di presepe ambientato in una ricostruzione di Cerreto Guidi, riconoscibilissimo non appena si varca la soglia, grazie al modellino in miniatura della Villa Medicea, residenza di Isabella de' Medici che si trova nel fulcro del paese toscano.<br />
In rete trovate perfino il sito web <a href="http://www.ledamedelluncinetto.it/">Le dame dell'uncinetto</a>, dedicato al presepe e su cui campeggiano due aforismi che svelano la sua origine del tutto speciale:<br />
<i>“Chi dice che è impossibile non dovrebbe disturbare chi ce la sta facendo”</i> di Albert Einstein<br />
e <i>“C’è una forza più potente del vapore e dell’energia elettrica: la volontà”</i> di Fernán Caballero.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Cerreto Guidi" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4309/36031348641_d95d722aa9_b.jpg" width="600" /></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Cerreto Guidi" src="https://farm5.staticflickr.com/4317/36031353031_6d97f7a410_b.jpg" width="700" /></div>
<br />
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<img alt="Cerreto Guidi" height="523" src="https://farm5.staticflickr.com/4299/36123545106_0aba55c516_b.jpg" width="700" /></div>
<br />
Il presepe di Cerreto Guidi è infatti nato dalla voglia di rivincita di Gessica Mancini, una giovane donna, con tre figli piccoli, che ha scoperto da qualche anno di essere affetta dal morbo di Parkinson e che invece di deprimersi, ha trasformato le lunghe notti insonni a causa dei farmaci e la rabbia nei confronti della malattia in energia positiva, dedicandosi all'uncinetto e cominciando a realizzare pezzi di un presepe ambientato nel suo paese.<br />
Con la sua energia e la sua passione ha contagiato altre amiche e donne di Cerreto Guidi e, grazie ai social, la sua voce è arrivata un po' dappertutto. Adesso, parte del presepe è stato realizzato con pezzi di maglia giunti fino qua da tutta Italia e perfino da fuori: ci sono pezzetti di cielo che parlano addirittura francese.<br />
L'entusiasmo e la passione si vede nella cura e nella precisione di ogni piccolo angolino. Sotto la sua guida, abbiamo scoperto dettagli che ad una prima vista erano andati perduti, come i nidi sotto i tetti, con le rondini che fanno capolino, le spighe di grano e i papaveri di un campo sorvegliato da uno spaventapasseri e personaggi del presepe, che sono stati ispirati da persone del paese, come il pasticcere, il sindaco, la fioraia oppure il falegname, che è proprio il suo babbo.<br />
Se volete saperne di più, o siete anche voi appassionati di uncinetto e volete partecipare alla realizzazione di un pezzetto di presepe, mettetevi in contatto direttamente con Gessica. La trovate su Facebook alla pagina delle <a href="https://www.facebook.com/LE-DAME-Delluncinetto-699762140146679/">Dame dell'uncinetto</a> oppure sull'omonimo <a href="http://www.ledamedelluncinetto.it/">sito Web</a>.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Cerreto Guidi" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4303/36123524116_58fc7581ae_b.jpg" width="600" /></div>
<br />
Dopo questo incredibile ed emozionante giro di scoperta, anche quest'anno è stato un onore far parte della giuria tecnica della sfida gastronomica di Cerreto Guidi: il Mestolo d'Oro. La gara tra contrade che somma il voto tecnico espresso dalla giuria con il voto degli avventori della festa, che assaggiano i piatti in gara tra le vie del borgo, preparati dalle 4 contrade del paese.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Cerreto Guidi" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4295/36123527856_260692269c_b.jpg" width="600" /></div>
<br />
Con enorme piacere, quest'anno le squadre si sono affrontate su piatti di un livello decisamente più elevato rispetto a quello di anno scorso e decretare il vincitore non è stato un compito facile. Noi quattro giurati eravamo addirittura con idee diverse prima dell'arrivo dell'ultimo assaggio, che invece ha convinto tutti ed ha sbaragliato le altre pietanze assaggiate, aggiudicandosi il primo premio.<br />
Volete sapere cosa hanno preparato le contrade?<br />
In ordine di assaggio:<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Cerreto Guidi" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4313/36123531356_18b15c58c6_b.jpg" width="600" /></div>
<div style="text-align: center;">
<i><b>Porta Fiorentina:</b> Fagottini di crepe con ricotta e radicchio, su fonduta di gorgonzola, accompagnato con pere abate caramellate e noci</i></div>
<div style="text-align: center;">
<b><i><br />
</i></b></div>
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<b><i><img alt="Cerreto Guidi" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4321/36123534516_400816486e_b.jpg" width="600" /></i></b></div>
<div style="text-align: center;">
<i><b>Porta Palagio:</b> Pulled pork con fagioli e tonno di maiale, cotto nella birra con verdurine di Porta Palagio</i></div>
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<b><i><br />
</i></b></div>
<div style="text-align: center;">
<b><i><img alt="Cerreto Guidi" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4318/36123541226_7a0ffa975b_b.jpg" width="600" /></i></b></div>
<div style="text-align: center;">
<i><b>Porta Caracosta:</b> tagliatelle di'fattore con ragù di coniglio</i></div>
<div style="text-align: center;">
<b><i><br />
</i></b></div>
<div style="text-align: center;">
<b><i><img alt="Cerreto Guidi" height="900" src="https://farm5.staticflickr.com/4292/36123543746_3dcd833f17_b.jpg" width="600" /></i></b></div>
<div style="text-align: center;">
<i><b>Santa Maria al Pozzolo: </b>zuppa ai fagioli borlotti e fagioli rossi, con olio aromatizzato al rosmarino e aglio, con dadini di pane, anelli di cipolle e pancetta croccante</i></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<br />
Voi chi avreste premiato con il primo posto?<br />
Quest'anno a Cerreto Guidi la giuria tecnica e quella popolare all'unanimità hanno premiato la contrada di Santa Maria al Pozzolo.<br />
<br />
Ringrazio nuovamente Daniele Calugi della <a href="http://www.prolococerretoguidi.it/">Proloco di Cerreto Guidi </a>e i suoi assistenti per l'invito e i miei compagni giurati (tra cui Enrica Palandri, che cura il blog <a href="https://www.unacenaconenrica.com/">Una cena con Enrica</a>) per la splendida serata.<br />
Spero proprio di poter dire:<i> "al prossimo anno, Cerreto!"</i>Gaiahttp://www.blogger.com/profile/13789986209698139978noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-90415056596913195.post-51820684550022164792017-07-21T09:00:00.000+02:002017-07-21T09:00:12.444+02:00Carpaccio di tonno e pepe rosa Estate = caldo = fornelli spenti.<br />
<br />
E infatti, nonostante quest'anno la sempre sia lodata aria condizionata sia stata installata anche in cucina, la voglia di cucinare è scemata in modo inversamente proporzionale alla temperatura ambiente. Si vede anche dalla sporadicità dei post su queste pagine.<br />
Ma mi devo correggere: più che la voglia di cucinare, direi la voglia di accendere i fornelli.<br />
<br />
Una soluzione rapida e fresca per rimediare all'afa e per portare in tavola qualcosa di buono, l'ho scoperta di recente: questo carpaccio di tonno affumicato.<br />
Si prepara una mezz'oretta prima di servirlo, giusto il tempo per consentire alla marinatura di ingentilire il gusto affumicato del tonno. Può essere servito come antipasto, ma se accompagnato da una bella fetta di pane e un'insalata, potete farci anche un pranzo estivo completo!<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Carpaccio di tonno" height="900" src="https://c1.staticflickr.com/5/4237/34680088670_b68911ff5f_o.jpg" width="600" /></div>
<br />
<b>Carpaccio di tonno al pepe rosa</b><br />
<br />
un trancio di tonno affumicato <br />
pepe rosa<br />
olio extravergine di oliva<br />
succo di limone<br />
prezzemolo (o coriandolo fresco)<br />
<br />
Preparate la marinatura, mescolando insieme il succo di limone, l'olio, il prezzemolo tritato e qualche bacca di pepe rosa pestata.<br />
Per un tocco più esotico, potete sostituire il prezzemolo con foglie di coriandolo fresco, se vi piace il suo particolare profumo. <br />
Tagliate il trancio di tonno in fette sottili, disponetele in un vassoio e irroratele con la marinatura. Coprite e conservate in frigorifero per una mezz'oretta. <br />
Servite in tavola con qualche ciuffetto fresco di prezzemolo per decorare.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Carpaccio di tonno" height="600" src="https://c1.staticflickr.com/5/4234/34223963624_caac4af7a6_o.jpg" width="600" /></div>
<br />
Visto il periodo estivo, se volete sbizzarrirvi con nuove idee, oggi sulla <a href="https://www.blogger.com/%E2%80%8Bhttp://www.calendariodelciboitaliano.it/2017/07/21/gn-del-tonno-e-fratelli/">pagina</a> del <a href="http://www.calendariodelciboitaliano.it/">Calendario del Cibo Italiano</a> trovate altre ricette con il <a href="https://www.blogger.com/%E2%80%8Bhttp://www.calendariodelciboitaliano.it/2017/07/21/gn-del-tonno-e-fratelli/">Tonno e i suoi fratelli</a>!<br />
Andate a vedere un po'....<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Calendario del cibo italiano" height="243" src="https://c1.staticflickr.com/3/2894/33535586644_075d2fb269_z.jpg" width="640" /></div>
Gaiahttp://www.blogger.com/profile/13789986209698139978noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-90415056596913195.post-59124689470174850542017-07-07T12:00:00.000+02:002017-07-07T17:01:54.863+02:00Gita alla fabbrica di cioccolatoQualche settimana fa, superando la mia timidezza e conseguente riservatezza, mi sono buttata in ciò che mai avrei pensato di riuscire a fare. <br />
<i>Organizzare un evento</i>, come va tanto di moda dire ora.<br />
<br />
Da golosa quale sono, non potevo non pensare di fare qualcosa di diverso.<br />
Così, in quattro e quattr'otto, grazie soprattutto alla disponibilità che mi hanno riservato fin da subito Claudio e Claudia, i titolari, e grazie alla complicità della Van Pelt da quel di Singapore e di Mai, la grafica più rapida del west, è venuta fuori una visita privata in una vera fabbrica di cioccolato.<br />
Cioccolato. <br />
Avete capito bene.<br />
Roba da far venire un attacco di invidia a Willy Wonka e a tutti quelli alla ricerca del biglietto d'oro.<br />
<br />
<i>Dove sono stata?</i><br />
Insieme ad una delegazione del <a href="http://www.calendariodelciboitaliano.it/">Calendario del Cibo Italiano</a> (composta da <a href="https://panelibrienuvole.com/">Alice</a>, <a href="http://kitchen-ing.blogspot.it/">Cecilia</a>, <a href="http://corradot.blogspot.com/">Corrado</a>, <a href="http://www.kamp.it/">Fabio</a>, <a href="https://www.facebook.com/leilaincucina">Leila</a> e <a href="http://around-food.blogspot.it/">Sabrina</a>) ed un paio di appassionati della materia (<a href="http://ladolcepeonia.com/">Emanuela</a> e <a href="https://www.facebook.com/azucena.verdi">Simonetta</a>), sono stata invitata a visitare il laboratorio della famiglia Pistocchi e a degustare le loro prelibatezze!<br />
I Pistocchi, quelli della <a href="http://www.tortapistocchi.it/">TortaPistocchi</a>?<br />
Siiiii! Proprio loro.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Pistocchi" height="569" src="https://farm5.staticflickr.com/4066/35720207836_d44fc19970_z.jpg" width="640" /></div>
<div style="text-align: center;">
photo credits TortaPistocchi®</div>
<br />
<i>E cosa hai aspettato a dircelo?</i><br />
Ho aspettato il momento giusto.<br />
Oggi è la giornata mondiale dedicata al cioccolato. <br />
Il Calendario del Cibo Italiano non poteva esimersi dal festeggiarla. <br />
Ed io non potevo non raccontarvi cosa abbiamo fatto, quanto è stato affabile Claudio Pistocchi e affascinante la storia della sua piccola realtà artigianale, quanto è stata generosa Claudia a preparare le postazioni di degustazione e come sono volate in un battibaleno un paio di ore in una vera fabbrica di cioccolato. A Firenze.<br />
<br />
Se volete tutti i dettagli, andate a leggere che gita è venuta fuori, <a href="http://www.calendariodelciboitaliano.it/2017/07/07/torta-pistocchi/">là sul Calendario</a>!<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Pistocchi" height="1024" src="https://farm5.staticflickr.com/4115/35720218536_d05e079327_b.jpg" width="683" /></div>
Gaiahttp://www.blogger.com/profile/13789986209698139978noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-90415056596913195.post-7902904231837898682017-06-27T09:00:00.000+02:002017-06-27T09:00:05.362+02:00Il mio gelato alle arachidi per il Club del 27Si dice il destino.<br />
Oppure la stagione, più semplicemente.<br />
E' capitato che un paio di settimane fa, incuriosita e stimolata da un'amica di blog, abbia finalmente fatto l'acquisto dell'anno. Una gelatiera.<br />
Niente di che, una di quelle a poco prezzo che si trova in vendita in quella catena di supermercati tedeschi, diffusa in tutta Europa, che ogni settimana varia l'assortimento. Il supermercato delle consonanti, per capirsi.<br />
Erano anni che ci pensavo. Mi avevano consigliato di prenderne una con il motore (ma che è ingombrante), oppure l'apposito accessorio della planetaria, ma niente, non avevo trovato il momento giusto.<br />
Che è arrivato due settimane fa.<br />
<br />
Per trovar posto nel freezer, dove si deve ghiacciare la ciotola dell'attrezzo, mi sono perfino convinta a sbrinare il congelatore. Operazione sempre rimandata, che ho effettuato con 30 gradi in cucina, e mi ha consentito il ritrovamento di resti del pleistocene, perfettamente conservati nella pellicola.<br />
<br />
<br />
Cosa c'entra il destino? Vi starete probabilmente domandando... Ecco, il destino è stato che per l'appunto questo 27 del mese, il gruppo sempre più affiatato del <a href="https://www.facebook.com/MtChallenge-presenta-il-Club-del-27-610155592511072/">Club del 27</a> si è dedicato proprio a fare gelati. <br />
<br />
<div style="text-align: center;"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixNNse23jMjrLipXGxJ73FGXBWy7awZWypfrPrqZ8eEO6V_WRbFpuxoCWGOoYPw-aCeaH2HROCVnWw_IQh76cq9EhgNF90oN_G5plXPkQb968j-VEkKLnkcynq2d6LM3lM-hYvoLZnNsg/s1600/Club27Banner.jpg" width="200" /></div><br />
Riprendendo quelli della <a href="http://www.mtchallenge.it/2012/10/30/il-numero-ventidue-il-gelato-alla-crema/">sfida 22</a>, datata luglio di cinque anni fa, in cui la <a href="http://www.applepiedimarypie.com/">Mapi</a> ci aveva ampiamente illustrato (a dire il vero io non ero ancora nell'MTC) come riuscire ad avere ottimi gelati in casa, con o senza gelatiera, in un interessantissimo articolo fitto di teoria ed esempi pratici, che trovate <a href="http://www.applepiedimarypie.com/2012/07/il-gelato.html">qui</a>.<br />
Che non è banale, data l'alchimia e le proporzioni da seguire per arrivare a quell'equilibrio tra grassi, zuccheri, solidi totali e acqua che consentono di avere un gelato consistente ma cremoso e che non si squaglia appena tolto dal freezer.<br />
Vi consiglio vivamente una lettura <a href="http://www.applepiedimarypie.com/2012/07/il-gelato.html">dell'articolo</a> e di provare a buttarvi a farne uno in casa. Dopodichè, quelli confezionati, non vi sapranno più di niente.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.mtchallenge.it/2017/06/27/mtc-66-bis-il-club-del-27/"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="566" height="400" src="https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/19429614_1463646290362748_3142256548455354631_n.jpg?oh=216437ef35f7485f6108e71371791897&oe=59E0F1B0" width="282" /></a></div><div style="text-align: center;">credits @ <a href="http://ilcoloredellacurcuma.blogspot.it/">Mai - Il colore della curcuma</a></div><br />
Personalmente, tra le tante proposte (che oggi trovate provate e rifatte dalle mie amiche di club, in <a href="http://www.mtchallenge.it/2017/06/27/mtc-66-bis-il-club-del-27/">questa pagina</a>) mi sono buttata sul <a href="http://salequbi.blogspot.it/2012/07/un-gelato-da-sturbo.html">gelato alle arachidi</a>, che adoro, che era stato ideato da <a href="http://salequbi.blogspot.it/">Valentina</a>.<br />
<br />
<div style="text-align: center;"><img alt="Gelato alle arachidi" height="900" src="https://c1.staticflickr.com/5/4278/35105793060_2f14c45325_b.jpg" width="600" /><br />
<br />
</div><b><br />
</b> <b>Gelato alle arachidi</b><br />
<i>Ingredienti per circa 500 grammi</i><br />
<i><br />
</i> 250 gr di latte intero<br />
1 uovo intero<br />
100 gr di zucchero<br />
75 gr di pasta di arachidi in purezza<br />
3 gr di farina di semi di carrube<br />
un pizzico di sale<br />
<br />
<i>Per le arachidi caramellate</i><br />
una manciata di arachidi<br />
pari peso di zucchero<br />
<br />
<div style="text-align: center;"><img alt="Gelato alle arachidi" height="467" src="https://c1.staticflickr.com/5/4278/35105795040_3deccaf165_b.jpg" width="700" /></div><br />
Per prima cosa va preparata una crema inglese.<br />
Monta le uova intere (gli albumi aumentano la cremosità del gelato) con lo zucchero finchè il composto scrive, aggiungi il latte a filo e rimetti tutto sul fuoco fino a raggiungere 85°, sempre mescolando.<br />
Aggiungi la pasta di arachidi e abbatti la temperatura immergendo la pentola in acqua e ghiaccio.<br />
Lascia raffreddare qualche ora in frigo (o meglio tutta la notte) poi aggiungi come addensanste la farina di semi di carrube (l'ho trovata nel negozio del biologico), frulla con un minipimer e metti in gelatiera per circa 20 minuti. Poi riponi in freezer qualche ora a solidificare.<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;"><img alt="Gelato alle arachidi" height="900" src="https://c1.staticflickr.com/5/4213/35105791580_e4d35773c2_b.jpg" width="600" /></div><br />
<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="533" src="https://c1.staticflickr.com/5/4289/35324857392_2a7c43e6bd_o.gif" /></div><br />
Gaiahttp://www.blogger.com/profile/13789986209698139978noreply@blogger.com19tag:blogger.com,1999:blog-90415056596913195.post-9662807435710680662017-06-24T09:00:00.000+02:002017-06-24T09:00:01.192+02:00Il nocino secondo PellegrinoSono anni che voglio scrivere questo articolo.<br />
Basti pensare che le foto delle noci nel loro mallo verde sono di tre anni fa.<br />
Che sia la volta buona, questa?<br />
<br />
Il 24 giugno è San Giovanni, che di Firenze è il Patrono.<br />
Tradizione vuole, che in questa giornata di festa venga disputata la partita finale del calcio storico fiorentino, giocato dalle rappresentative dei quattro storici rioni di Firenze, ognuna di un colore diverso (Bianchi, Verdi, Rossi e Azzurri).<br />
Tradizione vuole anche che stasera Firenze venga illuminata dai fuochi d'artificio, lanciati dalla collina dove si trova piazzale Michelangelo, famosissimo perchè da qui si gode una delle più belle viste di Firenze.<br />
E tradizione vuole che la città (turisti e fiorentini) si fermi per godere lo spettacolo riflesso sull'Arno e rimanga incantata con il naso all'insù.<br />
<br />
Tradizione vuole anche che per San Giovanni si raccolgano le noci.<br />
Sono verdi.<br />
Non sono pronte per essere gustate: il mallo verde riveste un frutto acerbo e dal sapore amaro e <i>allappante</i> in cui il guscio non si è ancora formato.<br />
Ma è questa, da tradizione, la notte giusta per recuperare quei frutti acerbi che andranno a fare il nocino: un liquore digestivo amaro e molto aromatico di cui parla perfino Artusi, secondo cui <i>è grato di sapore ed esercita un'azione stomatica e tonica.</i><br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;"><img alt="Nocino" height="900" src="https://c1.staticflickr.com/5/4255/35451211346_110222bb32_b.jpg" width="600" /></div><br />
Quel Pellegrino Artusi a cui oggi il <a href="http://www.calendariodelciboitaliano.it/">Calendario del Cibo Italiano</a> dedica l<a href="http://www.calendariodelciboitaliano.it/2017/06/24/gn-artusi/">a giornata</a> e che celebra con ricette tratte dal suo intramontabile 'La Scienza in cucina e l'Arte di mangiar bene'. <br />
<div style="text-align: center;"><img alt="Calendario del cibo italiano" height="243" src="https://c1.staticflickr.com/3/2894/33535586644_075d2fb269_z.jpg" width="640" /></div>Io ne ho una copia che mi ha regalato la mamma. E' la 95° ristampa integrale dell'edizione originale. La copertina è un po' sciupacchiata, è stata stampata prima che io venissi al mondo e all'epoca costava 1200 lire. Ma le pagine ci sono tutte e le ricette pure.<br />
<br />
A leggerle ora, spesso fanno sorridere. Pellegrino, uomo del 1800, aveva un modo di scrivere completamente diverso da quello di oggi e le sue indicazioni sembrano a volte superficiali ed espresse in modo buffo. Ma sono comunque attuali: il suo volume è un patrimonio gastronomico e socio-culturale che non deve andare perduto.<br />
<br />
Per questo, e per ricordarlo con una ricetta in qualche modo legata alla giornata del patrono di quella Firenze dove visse nella seconda parte della sua vita, vi riporto la sua ricetta originale.<br />
L'italiano, come tutte le lingue vive, si evolve ma la bontà delle sue ricette rimane immutata.<br />
<br />
E poi ditemi se non fa sorridere anche voi!<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;"><img alt="Noci verdi" height="467" src="https://c1.staticflickr.com/5/4259/35140615715_c1b2ddbab2_o.jpg" width="700" /> </div><br />
<br />
<b>Ricetta n 750 - NOCINO</b><br />
<br />
Noci (col mallo) n. 30<br />
Spirito, litri uno e mezzo<br />
Zucchero in polvere, grammi 750 (per me semolato)<br />
Cannella regina tritata, grammi 2 (io un pezzetto di stecca)<br />
Chiodi di garofano interi, 10 di numero<br />
Acqua, decilitri 4<br />
La corteccia di un limone di giardino a pezzetti (per me la scorza di un limone bio)<br />
<br />
Tagliate le noci in quattro spicchi e mettetele in infusione con tutti i suddetti ingredienti in una damigiana od un fiasco della capacità di quattro o cinque litri. Chiudetelo bene e tenetelo per quaranta giorni in luogo caldo, scuotendo a quando a quando il vaso.<br />
Colatelo da un pannolino e poi, per averlo ben chiaro, passatelo per cotone o per carta, ma qualche giorno prima assaggiatelo, perché se vi paresse troppo spiritoso, potete aggiungervi un bicchier d'acqua.<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="533" src="https://c1.staticflickr.com/5/4280/35451215786_a0603c2959_o.gif" /></div><br />
<div style="text-align: center;">Ne gradite un goccetto?</div>Gaiahttp://www.blogger.com/profile/13789986209698139978noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-90415056596913195.post-74123210615658179752017-06-17T09:00:00.000+02:002017-06-17T09:00:00.175+02:00La pappa con il pomodoro come si fa a FirenzeFiorentina dalla nascita.<br />
Cresciuta con il pane sciapo. Quello senza sale.<br />
L'unico che si può usare per fare la panzanella.<br />
L'unico che si può usare per fare la ribollita.<br />
E di questa stagione, l'unico che si può usare per fare la pappa al pomodoro.<br />
<br />
Quando sono andata via di casa, la mamma (fiorentina d'adozione) mi ha regalato <i>Il libro della vera cucina fiorentina</i> di Paolo Petroni, per scoprire i trucchi, i segreti e le ricette della tradizione.<br />
Per me è una bibbia, a cui attingo quando ho qualche dubbio e che consulto quando voglio provare qualche nuova ricetta e conoscerne anche gli aneddoti.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Pappa al pomodoro" height="900" src="https://c1.staticflickr.com/5/4213/35327285465_daba0f2fa4_b.jpg" width="600" /></div>
<br />
Quando l'ho aperto, per ricercare la ricetta della pappa al pomodoro, che oggi viene celebrata nel <a href="http://www.calendariodelciboitaliano.it/2017/06/17/gn-pappa-pomodoro/">Calendario del Cibo Italiano</a>, le labbra mi si sono aperte in un sorriso: il segnalibro (la carta di una vecchia bustina di lievito) stava tenendo il segno proprio su questa ricetta!<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Calendario del cibo italiano" height="243" src="https://c1.staticflickr.com/3/2894/33535586644_075d2fb269_z.jpg" width="640" /></div>
<br />
E' il destino che chiama.<br />
<br />
La pappa al pomodoro è una ricetta della tradizione popolare e come accade sempre in queste circostanze, le varianti sono moltissime. Chi usa l'aglio, chi il porro, chi mette tutti gli ingredienti a freddo e li fa poi bollire tutti insieme, chi invece butta nel brodo i pomodori già cotti e passati al setaccio.<br />
In ogni caso, quel che è più importante, è l'uso del pane toscano su cui tutti concordano e l'uso di pomodori maturi, preferibilmente quelli costoluti di razza fiorentina, che sono comunque diffusi in tutta la Toscana, a dispetto del nome.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Pappa al pomodoro" height="467" src="https://c1.staticflickr.com/5/4287/35327289165_52754407c2_b.jpg" width="700" /></div>
<br />
<b>Pappa al pomodoro</b><br />
<i>per 4 persone</i><br />
<i><br />
</i> 300 g di pane toscano (meglio se un po' raffermo)<br />
500 g di <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Pomodoro_costoluto_fiorentino">pomodori fiorentini</a> maturi<br />
un porro medio<br />
basilico<br />
peperoncino<br />
un litro di brodo<br />
olio extravergine di oliva<br />
sale e pepe<br />
<br />
<br />
Fate rosolare in 6 cucchiai di olio, un battuto fine di porro e peperoncino.<br />
Togliete la buccia ai pomodori, tagliateli a pezzi ed aggiungeteli al battuto, con abbondante basilico tritato.<br />
Dopo cinque minuti dal bollore, aggiungete tutto il brodo. Salate e quando riprende il bollore, unite il pane tagliato a fette sottili. Lasciate cuocere ancora cinque minuti, dopodichè togliete il tegame dal fuoco e tenetelo coperto un'ora.<br />
Prima di servire con un mestolo, rimestate bene tutti gli ingredienti.<br />
Potete mangiare la pappa cala, tiepida oppure fredda e poi riscaldata.<br />
Servitela sempre con una C di olio a crudo.<br />
Mai, categoricamente, con il formaggio!<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Pappa al pomodoro" height="900" src="https://c1.staticflickr.com/5/4267/35327281605_6e92ac5512_b.jpg" width="600" /></div>
<br />
<br />
E.... <i>Viva La pappa, col po-po po-po po-po pomodoro!</i>Gaiahttp://www.blogger.com/profile/13789986209698139978noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-90415056596913195.post-31186997619570225622017-06-14T09:00:00.000+02:002017-06-14T16:24:03.998+02:00Mango a dirlo, il sorbettoL'estate sta arrivando... ma prima di lei, come sempre, esplode un caldo irrespirabile (almeno dalle mie parti).<br />
Così, nonostante quest'anno la sempre sia lodata aria condizionata sia stata installata anche in cucina, la voglia di accendere i fornelli sta inizando a calare, in modo inversamente proporzionale alla temperatura esterna: più fa caldo e meno sto in cucina (pardon, ai fornelli accesi).<br />
E' il periodo giusto per farsi una fresca insalata e per concludere in bellezza, indugiare con un buon gelato.<br />
Oppure un sorbetto. <br />
Senza bisogno di avere una gelatiera (che tra l'altro è recentemente arrivata ad occupare l'ultimo angolino rimasto nello scaffale del ripostiglio).<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Sorbetto al mango" height="900" src="https://c1.staticflickr.com/5/4256/35287700185_1c1a3d25e6_b.jpg" width="600" /></div>
<br />
Il trucco che ho usato è la meringa francese, che non si cristallizza in freezer perché trattiene tra le sue maglie quelle bollicine d'aria che consentono di avere un dessert che non è un pezzo di ghiaccio.<br />
L'importante è che le uova siano freschissime, in alternativa potete preparare la meringa italiana, usando uno sciroppo di acqua e zucchero, da portare a 120° e poi versare a filo mentre la planetaria è in funzione.<br />
La ricetta è semplicissima. Meringa e purea di frutta.<br />
In questo caso, manco a dirlo, ho preparato un sorbetto al … mango.<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Sorbetto al mango" height="900" src="https://c1.staticflickr.com/5/4230/35287704975_a1022bc14d_b.jpg" width="600" /></div>
<br />
<b>Sorbetto al mango</b><br />
<br />
300 g di polpa di mango, al netto degli scarti<br />
100 g di albumi freschissimi<br />
100 g di zucchero semolato<br />
mezzo cucchiaino di succo di limone<br />
<br />
Preparate la meringa francese: <br />
Togliete gli albumi dal frigo e attendete che tornino a temperatura ambiente. Iniziate a montare gli albumi con la frusta, a media velocità fino a quando cominciano a fare un po' di schiuma. Considerate che le meringhe arrivano fino a 8 volte il loro volume iniziale: aggiungete lo zucchero, a pioggia, quando l'albume è aumentato di 4 volte.<br />
Continuate a montare fino a che la meringa diventa lucida e liscia e se ne alzate un po' con un cucchiaio, si forma una punta a becco.<br />
<br />
Pulite il mango, ricavandone 300 g di polpa. Frullatela ed aggiungete via via la meringa, con movimenti delicati dall'alto verso il basso per non smontarla. <br />
Riponete la miscela in un contenitore di vetro, basso e largo in freezer per almeno 4 ore.<br />
Per fare una 'porca' figura, serviteli in calici con una bella cannuccia colorata (oppure con una 'hannuccia 'holoratha' se siete a Firenze)! <br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Sorbetto al mango" height="467" src="https://c1.staticflickr.com/5/4274/35287702845_9d0511b928_b.jpg" width="700" /></div>
<br />Gaiahttp://www.blogger.com/profile/13789986209698139978noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-90415056596913195.post-18883739720437039322017-06-10T09:00:00.000+02:002017-06-10T09:00:26.309+02:00Crepe is the new black: il sesto libro dell'MTC#CITNB<br />
<br />
Che sarà mai? Ieri i social sono impazziti davanti a quattro punti interrogativi e le facce da carcerate di un centinaio di blogger, colte in flagranza di reato o sconvolte per la nuova avventura dietro le sbarre.<br />
Oggi, si svela il mistero: i punti interrogativi svelano una ricetta. Anzi le ricette che riempiono le pagine di CITNB, che per esteso sarebbe <a href="http://www.feltrinellieditore.it/opera/opera/crepe-is-the-new--black/">Crepe is The New Black</a>. Il magnifico ultimo libro della squadra <a href="http://www.mtchallenge.it/">MTChallenge</a>.<br />
Lo trovate oggi in anteprima nelle edicole delle più grandi città, allegato ai quotidiani La Nazione, Il Resto del Carlino ed Il Giorno, ad un prezzo speciale!<br />
Ma non disperate se abitate in un tranquillo paesino: nei prossimi giorni sarà disponibile in libreria e potete già prenotarlo anche online (<a href="https://www.amazon.it/Crepe-black-giro-mondo-crespelle/dp/8858017919">Amazon</a> e <a href="https://www.ibs.it/crepe-is-the-new-black-libro-alessandra-gennaro/e/9788858017913#">IBS</a> con il 15% di sconto)!<br />
L'unico problema potrebbero essere le scorte.<br />
Ultimamente la prima edizione dei libri MTC si esaurisce in un battibaleno!<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Crepe is the new black" height="800" src="https://c1.staticflickr.com/5/4238/35033458472_ecf077f891_c.jpg" width="678" /></div>
<br />
Come gli altri <a href="http://www.mtchallenge.it/i-libri/">libri MTC</a> (da L'ora del Patè a Insalata da Tiffany, da Dolci Regali a Torte Salate e per finire Dietro la lasagna) <a href="http://www.feltrinellieditore.it/opera/opera/crepe-is-the-new--black/">Crepe is the new black</a> è da tenere sempre a portata di mano: le immagini scattate da <a href="http://paolopicciotto.wixsite.com/photos">Paolo Picciotto</a>, con incursioni della penna di <a href="http://ilcoloredellacurcuma.blogspot.it/">Mai Esteve</a>, corredano ricette, trucchi, suggerimenti e quant'altro gira intorno alle crepe ed alle sue varianti: pancakes, waffles, blinis e cialde di tutti i tipi.<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="CITNB - Crepe is The New Black" height="475" src="https://c1.staticflickr.com/5/4279/34388607553_cbbe9af8b4_c.jpg" width="720" /></div>
<br />
Dopo una prima parte di teoria, con tecniche, ingredienti, attrezzature e spiegazioni varie, segue la parte centrale, questa volta dedicata a un Giro del Mondo in 45 Crepes (tutti e 5 i continenti compresi).<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="CITNB - Crepe is The New Black" src="https://c1.staticflickr.com/5/4213/35198291325_d63e22460e_c.jpg" width="720" /></div>
<br />
Poi c'è la parte della Dispensa, con burri "vecchi" e nuovi, pralinati, creme, sciroppi, curd, confetture e patè e creme spalmabili salate, per sondare tutte le infinite possibilità di farcire queste preparazioni.<br />
Segue la parte creativa, con le ricette della sfida MTC e infine la rubrica piu' letta: quella del "Facile e Veloce", per un libro che vorremmo venisse consultato tutti i giorni dell'anno!<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="CITNB - Crepe is The New Black" src="https://c1.staticflickr.com/5/4252/35198291605_428841581f_c.jpg" width="720" /></div>
<br />
<i>Facile da portare, capace di farsi plasmare dagli accessori ma, nel contempo, unico e immediatamente riconoscibile, il nero è diventato il simbolo di quella classe innata e disinvolta, propria di chi sa affrontare con stile tutte le occasioni. Mutatis mutandis, le crêpe sono l’equivalente di questo colore, in cucina: sono facili da preparare, sanno adattarsi ai vari complementi, senza mai perdere la loro identità.» Uova, latte e farina (oltre all’immancabile pizzico di sale): vi basteranno 3 ingredienti e pochi attrezzi per passare dalla pastella alla padella... Oltre 80 ricette e tante proposte per crespelle colorate, senza glutine, senza latticini... e anche senza padella! <br />
</i><br />
<div style="text-align: center;">
<i><i><img alt="CITNB - Crepe is The New Black" src="https://c1.staticflickr.com/5/4279/34388605153_67804ba3ce_c.jpg" width="720" /></i></i></div>
<i>
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Il giro del mondo in 45 crêpe Dalle classiche Crêpe Suzette francesi ai Potato waffle dell’Irlanda, dagli italianissimi cialdoni di Pellegrino Artusi ai finlandesi Finnish Pancake, dai Dorayaki giapponesi ai Pikelet dell’Australia...La dispensa Burri aromatizzati, sciroppi, confetture, curd, pralinati e creme dolci e salate da spalmare... Le ricette creative Makicrêpe, crêpe ai gamberi con salsa all’arancia e zenzero, crespelle al radicchio e mirtillo con besciamella ai fiori e spezie, crêpe con asparagi e crema pasticciera salata Facili e veloci Proposte lampo per colazioni, pranzi, apericrêpe e cena</i><br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="CITNB - Crepe is The New Black" src="https://c1.staticflickr.com/5/4205/35198291035_4c7cf4d56d_c.jpg" width="720" /></div>
<br />
E per concludere, come da tradizione, continua il nostro impegno per aiutare quei ragazzi che hanno bisogno di una strada da seguire e che trovano nella <a href="http://www.piazzadeimestieri.it/">Piazza dei Mestieri</a> (fondazione nata a Torino e con sede anche a Catania) un luogo di formazione e crescita, in cui con progetti didattici e sociali hanno la possibilità di imparare gli antichi mestieri (dal ciabattino, al sarto e anche al cuoco), in un'ambiente che è un punto di aggregazione e di riferimento.Gaiahttp://www.blogger.com/profile/13789986209698139978noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-90415056596913195.post-63293453199697303112017-05-27T10:00:00.000+02:002017-05-29T12:43:40.623+02:00Green Burger del ChiantiPartecipare ad un master è sempre emozionante.<br />
A quelli dell'<a href="http://www.mtchallenge.it/">MTC</a> ancora di più.<br />
I docenti sonoprofessionisti altamente qualificati nel loro settore, che conoscono la materia e mettono a disposizione la loro conoscenza gratuitamente per arricchire di nuove esperienze chi ha la fortuna di parteciparvi.<br />
Così, non avendo potuto partecipare alle precedenti edizioni, mi sono lanciata in questa nuova avventura, nonostante ultimamente i miei slot di tempo libero stanno drasticamente diminuendo, visto che sono ormai tutti pieni.<br />
E così, nonostante, lavoro, casa, scuola, sport, la <a href="http://profumodimamma.blogspot.it/2017/05/rotolando-verso-sud.html">sfida MTC</a>, il <a href="http://profumodimamma.blogspot.com/2017/05/i-miei-dakos-per-il-club-del-27.html">club del 27</a> e pure una <a href="http://www.stralugano.ch/">trasferta in Svizzera nel fine settimana </a>in cui avrei dovuto studiare sul campo (è proprio il caso di dirlo), sono arrivata, seppur con fatica, ma con l'impareggiabile aiuto di <a href="http://www.architettandoincucina.it/">Sabrina</a> (mia compagna di banco) a studiare, cercare, raccogliere, ideare, cucinare, fotografare, scrivere e mangiare!!<br />
E' stata dura incastrare questi, tra tutti gli impegni, ma la condivisione di idee, dubbi ed esperimenti con Sabrina e con le altre colleghe di studio è stato un vero arricchimento.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Master Erbe Spontanee" height="900" src="https://c1.staticflickr.com/5/4273/34780652851_5ee427e650_b.jpg" width="600" /></div>
<div style="text-align: center;">
<i>il tarassaco ed il suo soffione</i></div>
<div style="text-align: center;">
<br />
<br />
<img alt="finocchietto-1" height="427" src="https://c1.staticflickr.com/5/4204/34109400533_bcd1c78b38_z.jpg" width="640" /><br />
<i>il finocchietto (credits Sabrina)</i><br />
<br />
<br />
<img alt="orticaS-1" height="900" src="https://c1.staticflickr.com/5/4199/34532863270_a4182bd96f_o.jpg" width="600" /><br />
<i>l'ortica (credits Sabrina)</i><br />
<br /></div>
In queste due settimane di lavoro, abbiamo avuto a disposizione le schede di 10 erbe spontanee, redatte da <a href="http://www.unisg.it/docenti/andrea-pieroni/">Andrea Pieroni</a>, professore ordinario di Scienze della Biodiversità Alimentare, Etnobotanica ed Etnobiologia di all'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Cn), che ci ha illustrato le caratteristiche botaniche, i periodi di raccolta, gli usi nelle cucina popolari, la sensorialità e le proprietà terapeutiche o preventive.<br />
<br />
Questo Master sulle erbe spontanee, quelle di campo, nasce anche come approfondimento della giornata odierna del <a href="http://www.calendariodelciboitaliano.it/">Calendario del Cibo Italiano</a>, che celebra appunto la tradizione italiana dell'<a href="http://www.calendariodelciboitaliano.it/2017/05/27/gn%C2%ADerbe/">uso delle erbe aromatiche e spontanee</a>.<br />
<br />
Utilizzando le erbe spontanee in cucina, si apprezzano nuovi sapori, diversi da quelli a cui siamo abituati con le verdure del supermercato ed il loro utilizzo ci obbliga a sperimentare e elaborare nuovi abbinamenti. Non meno importante è la sostenibilità di un'alimentazione in cui si inseriscono le erbe di campo, che sono disponibili per tutti e che si possono trovare anche intorno a casa, se si guarda con occhio più attento ogni angolo verde che ci circonda, anche il più piccolo!<br />
E così, in un piatto entra anche la storia di ciò che ci circonda ed il luogo in cui viviamo...<br />
<br />
Tra l'altro, le erbe spontanee, che hanno una enorme forza e capacità di adattamento, si trovano dappertutto.<br />
Perfino in città.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="erbe" height="427" src="https://c1.staticflickr.com/5/4226/34912698075_78af7568a3_z.jpg" width="640" /></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
Crescono non appena trovano un pochino di terra, perfino alle basi dei palazzi, o lungo i cantieri della tramvia in costruzione (come ho visto qui a Firenze). Certo, il tarassaco della tramvia non è consigliato da usare in insalata (sarà anche verde, ma di sicuro pieno di piombo), ma guardare con attenzione ogni angolo verde è un ottimo esercizio per avere l'occhio allenato quando si avrà l'opportunità di allontanarsi dalla città. Armati di occhiali e un po' di pazienza mista a curiosità e schede segnaletiche, potreste tornare a casa con un cesto pieno di ortica (il consiglio è di portarsi anche un paio di guanti), tarassaco, finocchietto o portulaca.<br />
<br />
Le erbe che con Sabrina abbiamo deciso di utilizzare per realizzare il nostro piatto (che <a href="http://www.architettandoincucina.it/2017/05/green-burger-del-chianti-per-la.html">trovate anche da lei</a>, oggi) sono erbe spontanee, che fanno parte della tradizione della cucina popolare italiana, da sempre: ortica, tarassaco e finocchietto.<br />
Il filo conduttore che abbiamo seguito nell'ideare la nostra ricetta, è la terra in cui viviamo: la Toscana e il suo scenografico e celebrato paesaggio, il Chianti, che oltre ad essere ricco di panorami bellissimi ha una varietà enorme di prodotti gastronomici di eccellenza, come i maiali di Cinta senese e le cipolle di Certaldo.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Master Erbe Spontanee" height="900" src="https://c1.staticflickr.com/5/4270/34871900686_12a17c5d22_b.jpg" width="600" /></div>
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Grazie ad <a href="https://ilboscodialici.blogspot.it/">Annarita Rossi</a>, che ha seguito tutte le fasi organizzative del Master, e sotto la guida dello chef <a href="https://www.facebook.com/alessandro.dentone.3">Alessandro Dentone</a> e la supervisione della <a href="https://anoldfashionedlady.blogspot.it/">Van Pelt</a> e di <a href="http://ilcucinosofo.blogspot.it/">Sergio Rossi</a>, esperto e studioso delle tradizioni gastronomiche delle comunità, abbiamo elaborato la nostra ricetta: <b>bun all'ortica, con burger di scamerita, servito con insalata di tarassaco, chutney al melone e finocchietto e chips di patate e finocchietto.</b><br />
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</b> Dall'ortica è stata ricavata la clorofilla usata per colorare i panini, mentre il finocchietto ed il melone, usati insieme alle cipolle per realizzare un chutney agrodolce, contrasta e sgrassa il gusto pieno della carne di Cinta senese usata per il burger. A complemento si aggiunge la freschezza della cipolla di Certaldo e del cetriolo e il gusto appena amaro del tarassaco crudo. Come accompagnamento, le chips di patate svelano un'anima al finocchietto.<br />
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<b>Clorofilla all’ortica</b><br />
<i>(dal libro "Torte salate" Mtchallenge - ed Gribaudo)</i><br />
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• 100 g di foglie di ortica<br />
• 300 ml di acqua tiepida<br />
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Frullare a crudo l'ortica con l'acqua e metterla a scolare in un colino, raccogliendo il liquido in una pentola. Mescolare bene in modo che l'ortica rilasci quanta più acqua possibile. Scaldare l'acqua così raccolta fino a 70°C, a fiamma media. La parte verde si separerà risalendo in superficie, a formare una patina verde, simile a quella delle alghe in uno stagno. A questo punto, spegnere la fiamma e filtrare il tutto attraverso un colino a maglie fitte, rivestito di garza o di un telo di lino o di cotone, anch'esso a trama fitta. Schiacciando la polpa verde con il dorso del cucchiaio, far scolare più liquido possibile. Ripetere questa operazione ad intervalli di 5 o 10 minuti, finché la polpa non rilascerà più acqua. La polpa ottenuta è la clorofilla. Colora molto, quindi ne occorre una piccola quantità.<br />
Gli avanzi di questa operazione possono essere usati per un bel minestrone o per un risotto.<br />
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<b>Panini all’ortica</b><br />
<i>(per 6 buns da 70 g)</i><br />
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• 125 g di farina tipo 1<br />
• di grani antichi <br />
• 125 g di farina manitoba<br />
• 130 g di latte fresco intero<br />
• 1 cucchiaio di clorofilla<br />
• 20 g di burro<br />
• 10 g di zucchero<br />
• 5 g di strutto (sostituibile con il burro)<br />
• 5 g di sale<br />
• 4 g di lievito di birra fresco<br />
• 1 cucchiaino di miele<br />
• 20 g di latte per lucidare la superficie<br />
• semi di sesamo per decorare <br />
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Scaldare leggermente il latte e scioglierci dentro il lievito ed il miele.<br />
Attenzione alla temperatura, non deve superare i 27° altrimenti il calore ucciderà il lievito. Lasciar riposare una decina di minuti, finché il composto non fa una schiumetta in superficie, sintomo che si è attivata la lievitazione.<br />
Setacciare le farine in una ciotola di vetro, fare la fontana e versarci la miscela di latte e lievito, mescolando con un mestolo di legno. Aggiungere lo strutto ed il burro morbidi, lo zucchero, la clorofilla ed impastare bene. Unire il sale ed impastare finché non si sentono più i granelli di sale e zucchero: l'impasto deve risultare liscio ed omogeneo.<br />
Formare una palla, coprire con la pellicola e con un panno e lasciar lievitare per 1 o 2 ore, fino al raddoppio.<br />
Trascorso il tempo di lievitazione, riprendere l'impasto, sgonfiarlo un po' e formare un rettangolo di pasta. Mettere il lato lungo della pasta rivolto verso di noi: piegare il lato sinistro verso il centro e poi il destro verso il centro, in modo che venga piegato in 3 parti. Ruotarlo di 90° e avvolgerlo su se stesso.<br />
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Far riposare l'impasto in questa posizione per circa mezz'ora coperto da un panno. Formare poi i panini cercando di arrotondarli sopra e unendo la pasta sotto (pirlatura).<br />
Adagiarli su una teglia coperta di carta forno, schiacciarli leggermente e lasciarli riposare per circa mezz'ora, coperti da pellicola.<br />
Preriscaldare il forno a 180°, scoprire i panini e con un pennello da cucina, spennellare accuratamente la superficie con il latte. Decorare con i semi di sesamo e cuocere per 20 minuti circa.<br />
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<b>Burger di maiale</b><br />
<i>per 6 piccoli hamburger</i><br />
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• 500 g di scamerita di maiale di Cinta Senese <br />
• 4 foglie di salvia<br />
• 1 rametto di rosmarino<br />
• 1 rametto di timo<br />
• 1 pezzetto d'aglio fresco<br />
• alcuni semi di finocchio<br />
• sale<br />
• pepe appena macinato<br />
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Fondamentale per questo piatto è la scelta della carne: la Cinta Senese è una carne saporitissima ma un po' più grassa del maiale bianco. Se vi piace così (il grasso è circa il 30%) l'hamburger resta molto morbido, altrimenti per averla più magra scegliete l'arista disossata.<br />
Tagliarla a dadini con il coltello e condirla con le erbe aromatiche e l'aglio tritati, sale e pepe a mulinello.<br />
Formare gli hamburger con un coppapasta diametro 8 cm. Far scaldare una piastra e cuocerli senza schiacciarli, avendo cura di tenere una cottura leggermente rosata, così saranno morbidi e succosi. Appena cotti tenerli al caldo nel forno a 50°.<br />
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</b> <b>Chutney di melone e finocchietto</b><br />
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• 200 g di melone a pezzetti<br />
• 1 pezzo di zenzero di almeno 4 cm <br />
• 1 aglietto fresco (solo la parte bianca)<br />
• 100 g di cipolle di Certaldo<br />
• 2 cucchiai di olio d’oliva (ligure)<br />
• 70 ml di aceto di vino <br />
• 25 g di zucchero<br />
• 1 pizzico di sale<br />
• Pepe a mulinello<br />
• Peperoncino un pizzico<br />
• Il succo di ¼ di limone<br />
• 2 cucchiaini di finocchietto selvatico <br />
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Tagliare la polpa dei meloni a cubettini da 4mm e spolverarli con un po’ di finocchietto.<br />
Pelare lo zenzero e tritarlo finemente. Pulire aglio e cipolla e tritare finemente anche loro.<br />
Scaldare l’olio in un tegame e far sudare aglio, zenzero e cipolla per circa 10 minuti, mescolando spesso.<br />
Unire i cubetti di melone e farlo appassire 5 minuti.<br />
Aggiungere sale, pepe, finocchietto, peperoncino, l’aceto, il succo di limone e lo zucchero.<br />
Far cuocere 30-40 minuti a pentola scoperta mescolando spesso.<br />
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<b>Chips al finocchietto</b><br />
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• 1 patata<br />
• 1 ciuffetto di finocchietto selvatico fresco<br />
• olio extravergine di oliva<br />
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Lavate la patata e sbucciatela. Tagliatela a fette sottilissime, preferibilmente con una mandolina o lo stesso pelapatate (devono essere trasparenti!), e asciugate ogni fetta sulla carta assorbente.<br />
Adagiate un ciuffetto di finocchietto su una fetta, coprite con l’altra fetta e coprendo con carta assorbente premete forte in modo da far aderire le due parti di patata e sigillarle.<br />
Adagiate mano a mano le chips di patata su una teglia coperta di carta forno e spennellatele con dell’olio extravergine.<br />
Infornate a 160-170° fino a che saranno dorate sui bordi e croccanti (non meno di 10 minuti a seconda del forno e dello spessore delle chips).<br />
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In un piatto da portata adagiate qualche foglia di tarassaco, appoggiate sopra il panino, tagliato e farcito con il chutney, altre foglie di tarassaco, il burger di Cinta senese, anelli di cipolla di Certaldo freschi e fettine di cetriolo. Servite con le chips al finocchietto e, a parte, altra chutney da usare come salsa.<br />
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