Profumo di mamma: La mia empanada gallega per il Club del 27                                                          

La mia empanada gallega per il Club del 27

    
Eccoci arrivati al secondo appuntamento del 27 del mese.
Insieme allo stipendio, oggi troverete la ricetta di una torta salata che aiuterà ad alleviare la giornata! Questo mese il Club del 27, di cui faccio orgogliosamente parte con la tessera n.43, ripropone MISS MTC PIES, ovvero una serie di timballi, torte e pies dolci e salati di varie tradizioni del mondo, che sono state presentate qualche tempo fa da nella sfida MTChallenge come tema del mese.


A dir la verità sono stata tentata di rifare una torta vera e propria (dolce, per intendersi), poi però mi ha incuriosita Mai e la sua empanada gallega, una torta salata, che era stata proposta nel tema del mese dell'MTC 46 (quello della sfida sulla pasta brisee, quando preparai le tartellette ai profumi d'oriente). E ho fatto bene!

La empanada è una preparazione antica, probabilmente originaria della Persia, ma quella che vi presento è la versione galiziana: la empanda gallega, che dai tempi del medioevo accompagnava i pellegrini nel lungo viaggio che li avrebbe portati a Santiago di Compostela.

Già dal nome si intuisce che il pane ne fosse una componente importante: probabilmente si trattava di pani svuotati ed arricchiti con un ripieno legato alla stagione, alla disponibilità di chi li preparava e alla tradizione. A Santiago, si trovano molte testimonianze dell'empanada. Perfino nel Portico della Gloria, sulla facciata ovest della Cattedrale, si possono ammirare bassorilievi che rappresentano figure con qualcosa di simile ad una empanada, in mano (o in bocca).

Con il tempo, questo pane si è arricchito di ingredienti nel ripieno e oggi le empanadas (che poi migrarono anche in sud america insieme alle tradizioni degli spagnoli che si insediarono di là dall'oceano) sono fatte in mille modi diversi: con carne, pesce, verdure. 

Empanada Gallega

Questa è la versione che ci ha proposto Mai, in cui un pane fatto con la farina ed il sughetto del soffritto del ripieno, avvolge una appetitosa farcia di tonno, pomodori e peperone. 
La mia unica variazione è stata l'aggiunta di una cucchiaiata di olive taggiasche.
Il mio consiglio è di provarla e di cercare di farvela durare fino al giorno dopo. 
Con il riposo, ci guadagna ancora di più!

Empanada Gallega

Empanada Gallega 
(per una tortiera da 30 cm)

per il ripieno:
1 peperone rosso grande
2 cipolle medie
150 ml d’olio evo
350 g di tonno 
3 pomodori
un cucchiaio di olive taggiasche snocciolate (questa è una mia aggiunta)
sale


Lavate le verdure, sbucciate le cipolle e tagliatele a dadini piccoli, fatte soffriggere in abbondante olio a fiamma bassa per 3 o 4 minuti. 
Nel frattempo pulite il peperone dai filamenti interni e dai semi e tagliatelo a listarelle e poi a dadini. Incorporatelo al soffritto di cipolla e fateli ammorbidire entrambi.
Sbollentate i pomodori in pentola,  in modo di poter toglierli la pelle più facilmente, strizzateli appena e versateli nel soffritto quando la cipolla e il peperone siano già quasi cotti. Amalgamate e cuocete ancora per una decina di minuti, poi aggiungete il tonno e fate cuocere per altri 5 minuti. Lasciate raffreddare dentro un colino appoggiato su una ciotola, in modo da raccogliere i liquidi del soffritto, che servirà per l’impasto della empanada.

Empanada Gallega

per l’impasto:
500 g farina
15 cucchiai d’olio del soffritto (ed eventualmente altra acqua)
1 cucchiaino scarso di sale
1 cucchiaino abondante di pimentón dulce (paprica dolce)
5 g di lievito di birra
3 cucchiai di acqua (temperatura ambiente)

Preparate l’impasto mettendo la farina in una ciotola capiente lasciando un buco al centro, a forma di fontana, dove andrete a versare tutti gli altri ingredienti. Cominciando dal pimenton dulce, il sale, l’olio del soffritto e il lievito, sciolto in un paio di cucchiai d’acqua a temperatura ambiente.
Impastate bene e con grinta per una decina di minuti o finchè la pasta non diventa elastica abbastanza da non rompersi se la tiriamo. Aggiungete eventualmente acqua per arrivare ad idratare tutta la farina.
Fate una palla e lasciatela riposare coperta con un canovaccio pulito, per una trentina di minuti.

Stendete la pasta in due sfoglie sottili, con una rivestite uno stampo leggermente unto e distribuite sulla sfoglia il ripieno.

Chiudete con il secondo disco sigillando bene i bordi e poi piegandoli verso l’interno. Spennellatela con un tuorlo sbattuto. Cuocete in forno caldo  a 180 °C per 45 minuti,  o finchè la empanada prende un colore bello dorato.
 Lasciatela riposare qualche minuto fuori dal forno prima di levarla dalla teglia.


Empanada Gallega



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